Ci ha pensato quindi Giaccherini (voto 8), pupillo del Ct Antonio Conte sin dai comuni trascorsi juventini, e … quando la Juventus lo cedette in Inghilterra, l’allora trainer bianconero s’infuriò con la società e il general manager Beppe Marotta, grazie a una rete a rompere il ghiaccio, regalando, alla nazionale, la preziosissima rete del vantaggio nell’esordio col temibile Belgio. Poi Pellè ha raddoppiato.
E’ quindi un’Italia minimalista, operaia e caparbia con calciatori tenaci e mai domi tipo Giaccherini (che l’ex Ct Prandelli, sbagliando due anni fa non porto’ al Mondiale in Brasile), per fare un nome, come simbolo, quella che ha iniziato, nel migliore dei modi, la sua avventura. E adesso la Svezia di Ibrahimovic da affrontare venerdì alle ore 15, beh fa meno paura, ma guai ad abbassare la guardia. Con l’autore della prima rete, abile in fase difensiva e in quella offensiva, dinanzi ai Diavoli Rossi belgi hanno brillato l’immenso, sublime, in versione playmaker difensore Bonucci (10 e lode), ma pure Pellè schierato titolare al posto di Zaza, merita un’ampia sufficienza: la rete della sicurezza è sua, anche se, ecco prima del gol non aveva brillato.
E Antonio Conte? Il suo 3-5-2 d’ispirazione juventina ha avuto la meglio sul più fashion e modaiolo Belgio, quindi il condottiero tattico, bravo sin qui a fare gruppo e squadra merita un bellissmo 8. Brava Italia, avanti così.
Stefano Mauri