Mister Claudio Ranieri che giocando all’italiana, ergo basando tanto il giuoco sulla fase difensiva e sulle ripartenze (non è un peccato come ben sa e fa il trainer dell’Atletico Madrid Simeone, ndr) che vince il campionato inglese alla guida del Leicester è una spettacolare, meravigliosa, fiabesca, irripetibile e stupenda eccezione, ma non sarà mai, purtroppo, una regola da studiare e copiare. Sì perché certi colpacci si verificano solo una volta nella vita e forse, in questo folle, sclerato, eccessivo calcioshowbusinessmoderno, beh solo l’ex aggiustatore, divenuto nel frattempo, disincantato sognatore, Ranieri (con lui collabora uno staff qualificatissimo e preparatissimi) ecco poteva riuscire nell’impresa di trasformare un gruppo di presunti scarti del football dei ricchi, in una squadra unita e … sorprendentemente vincente.
E’ stato davvero bravo l’ex trainer, uomo vero e tecnico preparato, minimalista e trasversale a … non fermarsi alle apparenze portando oltre i suoi ragazzi terribili, ma è lui il primo a sapere che il difficile viene adesso e che dopo i festeggiamenti epocali si tornerà a sudare, ma quel che hanno fatto i Ranieri Boys, comunque finirà la lieta novella resterà nella storia: chapeau!
A proposito, allorquando, nell’estate 2007, reduce da una sublime esperienza al Parma pre fallimento di Tom Ghirardi, Sir Ranieri diventò il tecnico della Juventus, l’allora direttore sportivo parmense Andrea Berta (calciofilo non capito in Italia e attuale Direttore dell’Atlatico Madrid corteggiato da varie squadre, ndr), da me interpellato, dipinse, o meglio fotografò, istantanea lungimirante, così il buon Claudio, attento “operaio” del pallone: <Persona perbene, professionista capacissimo che meritava e meriterebbe di vincere qualcosa di importante>.
Stefano Mauri