Qualcuno sostiene che prima di iniziare a vincere bisogna saper perdere. Ragionando in tal senso quindi, il buon Maurizio Sarri, insultando, dando del frocio a Roberto Mancini che ha eliminato, alla guida dell’ Internazionale, il Napoli dalla Coppa Italia, ecco non ne esce proprio bene. O no?
Intanto il Mancio, più pronto a denunziare pubblicamente il fattaccio che a commentare il passaggio del turno con la sua squadra, un BobMancini tra l’altro ultimamente assai religioso e che leggerebbe quotidianamente la Bibbia, appunto denunciando ciò che Sarri gli ha urlato contro è diventato il paladino di molti, comprese certe lobby omosessuali of course.
Naturalmente di contro, il trainer del Napule, da tecnico progressista – riformista è diventato l’uomo nero da condannare, arginare, evitare e mettere al bando, è la vita signori! Già ma alla fine, Roberto Mancini (più manager che tecnico da campo), lui che in passato si era macchiato di gesti, o meglio, di errori (intendiamoci: Sarriin questa storia antipatica ha sbagliato) come mai ha prontamente (calcando la voce?), in diretta tv, segnalato quanto patito a Napoli in uno strano martedì di fine gennaio? Qualcuno, ne ho parlato poche righe sopra, semplicemente sostiene che il coach nerazzurro recentemente essendosi avvicinato parecchio alla fede religiosa: certe cose fatica a tollerale. Altri invece, i soliti malpensanti furbastri italici pensano che, così facendo, l’ex bandiera sampdoriana abbia messo sulla graticola il rivale (in ballo scudetto, qualificazione Champions League e … business) per soffiargli addosso il fuoco della pressione. Non dimentichiamo (infatti) che arrivando da una piazza provinciale qual è Empoli, Maurizio Sarri, poco abituato all’eccesso di stress da grande football, sotto eccessivi stimoli, ecco magari potrebbe smarrire la rotta giusta col suoNapule. E se così fosse, vuoi vedere che tra i due litiganti, nella fattispecie Napoli e Inter, alla fine godrà, da terzo astuto incomodo, la Juventus di quel sornione silente (ma acuto, preparato e furbo) di Max Allegri? Lo scopriremo vivendo.
Stefano Mauri