Nessun nome noto ai funerali di Licio Gelli, celebrati nelle chiesa della Misericordia a Pistoia. L’ex venerabile della P2 è stato sepolto accanto alla prima moglie, Wanda Vannacci, morta nel 1993.
È morto Licio Gelli, il venerabile della Loggia P2 aveva 96 anni – LEGGI | FOTO | VIDEO
CAMERA ARDENTE- Alla camera ardente si era presentato solo un ristretto gruppo di parenti e pochissimi amici. Molti di più i giornalisti. Gelli è spirato con un rimpianto, ha ricordato il suo avvocato Gian Franco Ricci Albergotti: “È morto senza vedere realizzato il sogno dei suoi ultimi giorni di vita: vedere riunita la famiglia”.
FIGLI LONTANI- Il suo ultimo desiderio, ha detto “era quello di rivedere i suoi due figli maschi che si sono allontanati da lui. Uno vive in Uruguay, dell’altro non aveva notizie. Ma non c’è riuscito. Ne parlava spesso negli ultimi tempi. È stato lucido fino alla fine. Malgrado i suoi 96 anni che lo costringevano ultimamente a stare a letto. Tutto sommato è morto sereno. Certo mi aspettavo almeno stamattina di vederli nella camera ardente, assieme alla figlia di Gelli e alla sua seconda moglie. Ma è stato un fulmine a ciel sereno”. Poi è arrivato il figlio maggiore, Raffaello.
I funerali di Licio Gelli – FOTOGALLERY
IN GRAZIA DI DIO- Nella bara non ha voluto simboli massonici, ma l’anello nobiliare e la spilla del Partito Nazionale Fascista. Lo aveva detto: “Ho combattuto per il fascismo. Sono fascista. E morirò fascista”.
I MISTERI DELLA P2- Secondo molti Gelli è morto portandosi dietro diversi segreti, a partire dai nomi mai emersi degli altri affiliati della P2. Non è d’accordo l’avvocato Giorgetti, che ha dichiarato: “Non porta con sé alcun segreto. È tutto nelle carte che ha lasciato nel suo archivio ora pubblico”. Diversi gli articoli di commentatori politici che oggi tendono a ridimensionarne il ruolo.
L’EREDITÀ- Si apre ora il capitolo eredità. Secondo il Corriere di Arezzo le cose, in merito, non sarebbero affatto chiare per la divisione dei beni tra la seconda moglie Gabriela Vasile, i figli Raffaello, Maria Rosa e Maurizio, e i nipoti. Per il giornale al testamento olografo sequestrato nel 1998 potrebbe esserne seguito un altro. Di certo, fa notare il Corriere di Arezzo, chi accetta l’eredità dovrà sobbarcarsi il debito verso l’erario di Gelli: 17 milioni di euro che l’Agenzia delle Entrate rivendica per tasse non pagate e sui quali era in corso una trattativa con l’erario.
Edoardo Montolli per Oggi.it
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