
Scrive il direttore, giornalista, opinionista, molto informato sui fatti, Ivan Zazzaroni, sul Corriere dello Sport, che … “la ricostruzione della Juventus è già sul tavolo di John Elkann: prevede un finale di stagione o con Thiago Motta o con un traghettatore light come Magnanelli o Brambilla. Al più un contratto a termine a Cesare Prandelli, definito “una sorta di Ranieri di casa Juve”, un profilo che conosce l’ambiente e la storia del club, che è fuori dal giro allenatori da qualche tempo, e che in fondo potrebbe mettere a disposizione la sua professionalità e le sue conoscenze per il finale di stagione. Se ricostruzione sarà, vuol dire che non ci sarà più spazio per Motta né tantomeno per Giuntoli. Elkann ha intenzione di stravolgere gli assetti societari, promuovendo Giorgio Chiellini come direttore generale, e nominando come presidente una figura che incarni il Dna juventus.
Per intendersi, un Del Piero o un Platini. E la guida tecnica? Tutto questo si completerebbe con un allenatore come Antonio Conte che non ha mai nascosto che un giorno sarebbe voluto tornare in bianconero. Lo sponsor numero uno di Conte si chiama Chiellini. E John Elkann non si opporrebbe a questa scelta anche perché da ora in avanti vuole essere associato a progetti vincenti. E l’ex capitano della Juve è il più vincente fra gli allenatori”. Ma andrà davvero così? Mah … Giuntoli potrebbe pure restare, ma dovrebbe condividere ogni decisione, con Giorgio Chiellini. E in ogni caso, nella scelta del post Motta, o nella sua eventuale conferma, non conterà solo il giudizio di Giuntoli, con Chiellini che conterà tanto nella nuova rivoluzione bianconera.
Stefano Mauri