Il calciofilo cremasco, nonchè competente, appassionato opinionista televisivo Giacomo Ferri è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Ferri da calciatore dopo essere stato nelle giovanili del Torino dal 1976 al 1978 è andato alla Reggina per poi fare ritorno in granata restandovi dal 1981 all’89. Terminata la carriera agonistica è divenuto allenatore e nel Torino è stato sulle panchine dei Giovanissimi (1998-2000), Allievi (2000-‘01), Primavera (2001-‘03), nel finale del 2003 è subentrato a Ulivieri in prima squadra per le ultime sei partite e successivamente è tornato in Primavera (2003-‘05). Dal 2010 al 2016 è stato team manager sempre del Torino.
Il Torino arriva a questo derby dopo cinque sconfitte nelle ultime sei partite, quindi diventa una gara particolarmente delicata anche per l’ambiente granata?
“Il derby è sempre delicato, perciò dico che è una partita delicata sotto tutti i punti di vista, ma principalmente perché è un derby. E’ chiaro che se arrivava con dei risultati positivi sarebbe stato meglio, ma col fatto che in questo momento la situazione è questa credo che bisogna guardare avanti. Il derby è la prima partita che si deve affrontare e quindi credo che questo sia nella testa dell’allenatore e dei giocatori”.
Vanoli più di una volta ha detto che ci vuole personalità. Lei è stato un giocatore e un allenatore che ha sempre avuto una grandissima personalità in campo quindi come si può aumentare la personalità della squadra?
“Se giochi a questi livelli la personalità ce l’hai, perché, secondo me, non esiste un giocatore di Serie A, un professionista che non abbia la personalità. Poi, come in tutte le cose, c’è quello che ce l’ha un po’ di più e c’è quello che ce l’ha meno. Sono convinto che il problema in questo momento è uno solo: l’assenza per infortunio di Zapata. Quando è stato preso ha cambiato il volto della squadra. Nel momento in cui adesso non c’è più Vanoli ha dovuto e deve cercare soluzioni alternative. Zapata non era importante solo per la fase offensiva, ma era importantissimo anche la fase difensiva. A questo magari non si pensa perché è un attaccante, però non è così, perché Zapata era il perno non solo dell’attacco ma della squadra. Per questo Vanoli sta cercando di trovare delle soluzioni e spero che riusciremo a raggiungere l’obiettivo che è il risultato pieno nel derby, perché secondo me ce lo meritiamo”.
E’ stato allenatore, ma come si allena un giocatore affinché sia attento per 90 minuti?
“L’attenzione viene nel momento in cui tu ti alleni, è allenabile. Lo stesso Vanoli lo sta dichiarando da sempre e come dici tu anche quando c’era Zapata gol per disattenzioni se ne prendevano, perciò dico che sta allenando la squadra forse, io parlo stando all’esterno, focalizzandosi un po’ più sull’attenzione e sulla fase di non possesso, che è il momento più pericoloso”.
Intanto, al telefono con l’Ansa, Urbano Cairo, presidente del Torino e di Rcs, ha smentito con forza le indiscrezioni pubblicate, nei giorni scorsi dalla Stampa, in merito a un’eventuale trattativa avviata con la Red Bull per la cessione del club granata: “Non c’è nulla di vero, non ho alcuna intenzione di vendere il Torino, non ho incontrato nessuno“.
Stefano Mauri