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Massimo Brambati parla della Juve: “Thiago Motta non sa leggere le partite”

Domenica sera Inter - Juventus a San Siro

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A TMW Radio, durante Maracanà, è tornato a parlare Massimo Brambati, ex calciatore e procuratore. E ha parlato di Juventus: “Sento qualcuno che parla di assenze, ma quando ce le aveva Allegri nessuno lo diceva. Il bel gioco finora non lo vedo. E non sa leggere le partite come sapeva farlo Allegri. Con la Lazio stai con l’uomo in più e non metti Weah e Gatti. Ogni tanto essere talebani in certe situazioni non va bene, bisogna essere elastici nel modo di pensare. In una partita ci sono tante partite. Allegri è stato fustigato ma nei suoi anni ha portato risultati ed è stato cacciato in malo modo perché avrei fatto un armistizio con Allegri al suo arrivo, non la guerra. Questi cominciano a essere risultati di una campagna acquisti che ha tanti punti interrogativi. A partire da un portiere per cui hai speso 20 mln, quando avevo Perin e ancora Szczęsny con qualche anno di contratto. Quei soldi potevi investirli in una punta, che ora ti serve. Di Canio ha chiesto a Motta se la campagna acquisti è condivisa e lui ha dovuto dire di sì. Però dico che forse lì c’è la chiave del perché non hai preso Conte. Con questa squadra lui non si presentava al via. Se prendo Motta mandando via Allegri rischio. Se prendi Motta, devi fargli una squadra con almeno 4 calciatori lì davanti, due almeno per ogni ruolo. Devi dargli una macchina che funziona”.

massimo brambati
Massimo Brambati

La sconfitta con lo Stoccarda , la prima stagionale per la nuova Juventus targata Thiago Motta, è davvero stata fragorosa non tanto per il risultato ma per come si è sviluppato il match: la Signora è passata da dominatrice a dominata e il giorno dopo deve fare i conti con numeri impietosi, tra cui spicca quello dei tiri nello specchio (uno contro i 10 dei tedeschi). E chissà, magari domenica per non lasciare davanti Vlahovic troppo solo, dietro la punta potrebbe giocare Yldiz, no?

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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