Il giornalista Giovanni Capuano ha analizzato sul settimanale Panorama, l’importanza del progetto della seconda squadra bianconera, voluta dall’ex presidente Andrea Agnelli, che ha permesso a Cristiano Giuntoli di finanziare il grande mercato che la Juventus ha fatto in questa ultima sessione. In sintesi, scrive Capuano: “La nuova Juventus, però, vive delle visioni del presidente dei nove scudetti di fila. Della scelta di investire, politicamente e con il portafoglio, nell’avventura della seconda squadra. Senza le visioni di Andrea Agnelli oggi non esisterebbe la rifondazione firmata da Giuntoli. Il paradosso è che tutto sta avvenendo “uccidendo” tutti i simboli agnelliani: la guerra alla Uefa per la Superlega, il rientro nell’Eca, i dirigenti allontanati, l’addio a quanto restava della vecchia guardia e l’eutanasia prima silenziosa e poi deflagrante del rapporto con Massimiliano Allegri“.
Quindi sostiene Capuano, e non ha tutti i torti, che questa Juve, sta nascendo grazie a quella che vinse nove scudetti di seguito e, non a caso, l’attuale dirigenza avrebbe attinto a piene mani dalla Next-Gen. Un progetto venuto alla luce proprio sotto l’egida del precedente management e che ha permesso al direttore sportivo Cristiano Giuntoli di vendere pezzi pregiati come Matias Soulé, Dean Huijsen o Samuel Iling-Junior per accumulare un tesoretto riversato completamente nella sessione di calciomercato estiva da poco conclusa. Dato, (da Capuano), ciò che è di Andrea Agnelli, non bisogna però dimenticare gli input preziosi dell’ex general manager Beppe Marotta e, prima ancora, l’interregno del Dottor Umberto Agnelli, il padre di Andrea, colui il quale, con gli allora dirigenti Giraudo e Luciano Moggi, visionari, abbozzò l’idea di costruire lo Stadium, lo stadio, o meglio, la casa sportiva della Vecchia Signora.
Stefano Mauri