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“Paprika”, la canzone di Ghali va fortissimo. E il rapper ricorda gli inizi con Fedez

Federico Lucia ha un passato anche da scopritore di talenti... Chapeau!

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Mentre la sua canzone “Paprika” impazza, Ghali ha raccontato i suoi esordi: “A diciassette anni frequentavo Sfera Ebbasta, Rkomi, Tedua, Ernia. Nessuno pensava di poter svoltare un giorno la propria vita”. Uno dei primi a credere in lui, però, fu Fedez: “Il primo tour l’ho fatto come spalla di Fedez. Avevo 17 anni, lui 22 o 23. Guidava lui, e a fine serata mi dava 50 euro. Sono i primi soldi che ho guadagnato. Ma abbiamo cantato anche per un pugno di birre nei centri sociali”. L’incontro tra i due rapper è stato piuttosto colorato: “Conosceva già le mie canzoni e un giorno mi riconobbe per strada durante una marachella. Ci stavamo picchiando con altri ragazzi e Fedez, che passò di lì con la sua ragazza, mi disse di smetterla. Di notte mi scrisse su Facebook chiedendomi di accompagnarlo in tour”. Ghali ha dovuto anche affrontare il “no” di Amici: “Non mi presero. C’è in rete un video del nostro provino che spero che qualcuno cancelli prima o poi”. Chapeau, per aver creduto in Ghali a Fedez.   

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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