Mentre Israele circonda Gaza City, arriva in Medio Oriente un sottomarino nucleare americano, sorta di deterrente contro l’allargamento del conflitto. L’Iran: “L’Italia deve preoccuparsi per i suoi soldati in Libano”
Israele, mentre Gaza City è quasi circondata, arriva in Medio Oriente anche un sottomarino nucleare americano, sorta di deterrente all’allargamento del conflitto. Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken incontra Abu Mazen per discutere del futuro della Striscia. Ma Ali Khamenei vede il leader di Hamas Haniyeh. L’Iran avverte l’Italia: «Deve preoccuparsi per i suoi soldati in Libano». – foto | video 1 | video 2 | video 3 | video 4 | video 5
Storia del conflitto israelo-palestineseOSPEDALI DI GAZA NEL MIRINO
L’Idf, le forze di difesa di Gerusalemme, potrebbe attaccare l’ospedale di Shifa, come riporta Haaretz: «Al momento l’esercito israeliano non ha dato ordine alle unità di entrare nell’ospedale di Shifa, dove secondo l’intelligence si nascondono gli alti esponenti di Hamas. Alti funzionari dell’Idf non hanno escluso un’operazione militare nell’ospedale se sarà possibile metterla in atto».
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E Hamas denuncia «intensi bombardamenti» vicino a diversi ospedali della Striscia, dove i soldati di Benjamin Netanyahu preparano l’assalto finale a Gaza City: entro 48 ore, fanno sapere, la città sarà circondata. E diventa sempre più difficile fare informazione dal fronte: dall’inizio del conflitto, secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ) citato da Sky News, sono 36 i cronisti uccisi. Intanto un nuovo blackout si verifica per le telecomunicazioni nella Striscia.
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Lo scrive su Twitter il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus: «Siamo molto preoccupati per le segnalazioni di una nuova interruzione dei servizi telefonici e internet a Gaza e per i pesanti bombardamenti. Senza connessione, le persone che necessitano di cure mediche immediate non possono contattare ospedali e ambulanze. Tutti i canali di comunicazione devono essere ripristinati immediatamente».
IN LIBANO IN PERICOLO I SOLDATI ITALIANI
Hezbollah non è entrato in guerra. Ma dal Libano vengono comunque sparati in continuazione razzi. Nella serata di ieri uno ha raggiunto il Kibbutz Yiftach, nell’alta Galilea, uccidendo un uomo che, in auto, stava uscendo da un avamposto militare. La situazione tra i due Paesi è particolarmente tesa. Intervistato dal Tg1, il ministro degli Esteri dell’Iran Hossein Amir Abdollahian avverte l’Italia, che «deve preoccuparsi per i suoi soldati in Libano. La guerra si espanderà inevitabilmente, se Israele continuerà con i suoi attacchi contro i civili a Gaza. In Libano e Yemen operano altre forze di resistenza che potrebbero aumentare le loro azioni».
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Il riferimento è alle forze armate italiane impegnate nelle missioni Onu. Il ministro aggiunge: «Riconosciamo Hamas come legittima forza di resistenza contro l’oppressione del popolo palestinese. Non approviamo l’uccisione dei bambini, ma a Gaza sono già morti migliaia di bambini palestinesi e anche questo è disumano. Il 7 ottobre Israele è crollato: è crollato il suo sistema di sicurezza e politico. Resta soltanto la sua potenza militare che è manovrata dagli americani. L’Italia dovrebbe fare pressione sugli Stati Uniti per ottenere un immediato cessate il fuoco. Altrimenti il conflitto esploderà».
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Israele, Palestina
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Ma Netanyahu lo ribadisce: nessuna tregua prima del rilascio degli ostaggi. In proposito, Emily Hand, una bambina di 8 anni del kibbutz Beeri, che si pensava fosse stata uccisa il 7 ottobre, è invece viva e tenuta in ostaggio a Gaza. Lo ha appreso dalle autorità la famiglia.
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È stato invece identificato il corpo di Ruth Peretz, 16 anni, data finora per scomparsa al rave party di Reim, dove si era recata con il padre Arik, anch’egli deceduto.
IL SOTTOMARINO NUCLEARE
Il segretario di Stato americano Blinken è stato a sorpresa a Baghdad, come riferisce una nota del governo iracheno. In precedenza ha incontrato Abu Mazen, con ogni probabilità per parlare del futuro della Striscia senza più Hamas. Il Corriere della Sera cita un funzionario dell’ammistrazione statunitense che dice: «Vogliamo un governo unificato tra Cisgiordania e Gaza: è una essenziale componente di arrivare, alla fine, ai due Stati. E se volete guardare oltre questo conflitto, penso che ci sia un’opportunità, siamo speranzosi».
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Anche se non sarà facile: «L’idea di una Autorità palestinese alla guida della Striscia, con un ruolo temporaneo di organizzazioni internazionali e una forza di peacekeeping, è accolta da molti con scetticismo». Sulla sponda opposta, il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha invece visto a Teheran la guida suprema dell’Iran Ali Khamenei, il quale ha poi scritto su Twitter: «La politica permanente della Repubblica islamica dell’Iran è di sostenere le forze della resistenza palestinese contro i sionisti occupanti. I crimini del regime sionista a Gaza sono direttamente sostenuto dagli Usa e da alcuni governi occidentali».
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La situazione non promette insomma nulla di buono. Nella notte, poi, il Pentagono ha annunciato che il suo più grande sottomarino nucleare, dotato di missili balistici, è giunto nell’area di responsabilità del U.S. Central Command, che copre il Medio Oriente.
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