“Pensavo di partire chiedendo scusa non solo ai tifosi bianconeri, ma a tutti i tifosi del mondo del calcio e dello sport per l’errore ingenuo che ho fatto. Invece no, sono obbligato a partire con lo schifo che scrivono di me giornali, persone, solo per mettermi in cattiva luce con mille falsità… o forse meglio, per conquistare due visualizzazione in più. Presto parlerò”.
Così il centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli, nativo di Piacenza e calcisticamente formatosi nella Cremonese, nei giorni scorsi ha postato sul suo profilo Instagram. Fagioli ha patteggiato con la Procura FIGC: un anno di squalifica per il giocatore, 7 effettivi senza campo e 5 invece di rieducazione, con Fagioli che girerà l’Italia per raccontare i suoi errori. Purtroppo per il centrocampista piacentino della Juventus, la passione per le scommesse già da tempo era diventata un’ossessione poi degenerata in un incubo. La sua ‘confessione agli inquirenti è tutta nei verbali dell’interrogatorio in procura del 28 settembre, finiti oggi su molti quotidiani. Ecco qualche stralcio: “Giocavo in modo compulsivo davanti alla tv su qualsiasi evento sportivo che stessi vedendo, calcio compreso… anche Serie B e Lega Pro. La situazione era andata totalmente fuori controllo. Crescendo esponenzialmente il debito e ricevevo minacce… ‘ti spezzo le gambe’, anche durante la notte, pensavo solo di giocare per recuperare, ma ero talmente stressato e impaurito al punto che durante una partita (Sassuolo-Juventus, ndr) feci un errore e fui sostituito. Appena uscito dal campo mi misi a piangere di fronte alle telecamere pensando ai debiti delle scommesse”. Il percorso per uscire dalla ludopatia (di cui erano a conoscenza solo la madre e alcuni amici extra-calcio) inizia mesi fa, ma il vizio durava da tempo. “Inizialmente giocavo sul tennis, poi da settembre 2022, poiché dovevo restituire somme ingenti a varie piattaforme, iniziai a scommettere anche sul calcio, per provare a recuperare, quando ero alla Cremonese, mia mamma mi consigliò di recarmi al Sert per farmi curare, io ci andai alcune volte, poi ebbi l’illusione di poterne fare a meno”. Eh già, dopo mesi da incubo Fagioli, arriva ad avere 3 milioni di debiti complessivi con varie piattaforme. Alla Juventus guadagna un milione netto all’anno. Chiese soldi ai compagni e amici, compresi i colleghi juventini Gatti e Dragusin, decine di migliaia di euro, con scuse varie. Come si era avvicinato a queste piattaforme, in principio? Fagioli fa i nomi. In un ritiro dell’Under 21 a Tirrenia fu Sandro Tonali, suo amico stretto, a suggerirgli una piattaforma: “Mi capitò di vederlo giocare e gli chiesi cosa stesse facendo. Mi disse che avrei potuto giocare perché non c’erano tracce delle scommesse. Fu Tonali stesso a farmi registrare tramite un account. Non ricordo se fu lui a darmi le credenziali o se fui io a farlo direttamente contattando un referente, persona fisica, via WhatsApp. Inviai un messaggio a questo referente e mi rispose mandandomi username e password per poter iniziare a scommettere”. La parte più triste della vicenda è la motivazione che Fagioli dà del perché un giovane calciatore che ‘ha tutto’ e vive un sogno finisca in un vortice del genere. “Avendo molto tempo libero”, le scommesse sono un modo per vincere la noia”. Già aveva tutto Nicolò Fagioli, ora fermo ai box ripartirà da zero, Tornerà più forte di prima?
Stefano Mauri