E’ quindi Cristiano Giuntoli (ah … come sono lontani i tempi mistici dell’altro Cristiano, il Ronaldo) il fuoriclasse della Juve che vuole ripartire da zero? Beh, il nuovo Football Director della Juventus è stato il grande protagonista nella sala stampa dell’Allianz Stadium dove s’è presentato ufficialmente, martedì 18 luglio. E ha fatto capire chiaramente, di essere lui, giustamente, la chiesa al centro del villaggio. Davanti al presidente Ferrero e a tutti i massimi esponenti della dirigenza (Scanavino, Calvo, Cherubini e Manna) Giuntoli ha descritto i suoi passi all’interno del club riassumibili nella frase: “il mio arrivo non è un evento ma un percorso. Dobbiamo dare un occhio ai conti, e anche alla storia della Juventus per tornare a essere competitivi in Italia e nel mondo. Sono stato messo in un sistema di grandissimi dirigenti che stavano già cambiando il percorso della Juventus e credo che posso diventare con loro un valore aggiunto”.
Intanto, fa pensare (forse), via Twitter, il Tweet del giornalista e scrittore Maurizio Pistocchi, ecco il suo scritto:
“Conosco calcisticamente Cuadrado da prima che arrivasse in Italia, e, dopo una ottima stagione al Lecce ne caldeggiai l’acquisto al direttore sportivo di una importante squadra. Tecnica, imprevedibilità e carattere ne hanno fatto uno dei calciatori più decisivi nella storia recente della Juventus della quale ha interpretato in toto il motto aziendale – vincere è l’unica cosa che conta – diventando più noto per atteggiamenti discutibili che per le sue indiscutibili qualità. Cambiando maglia e ambiente cambierà atteggiamento? Ai posteri l’ardua sentenza”.
Cioè quindi, indirettamente, per Pistocchi, Cuadrado simulava solo poiché giocatore bianconero? Oppure, sempre secondo il pensiero dell’autore (con Paolo Ziliani) del libro ‘Juventopoli’, la Vecchia Signora invitava il laterale aziendalista a tuffarsi? Mah …
Stefano Mauri