Già, è stata una fatica meravigliosa, inevitabile, gratificante, premiata e premiante la maratona (4 giorni) al Vinitaly per Davide Caleffi, ex sindaco di Spineda che ha rappresentato, con il fratello Emanuele, i figli e i nipoti, l’unica realtà vitivinicola (Cantina Caleffi) della provincia di Cremona presente all’importantissima manifestazione.
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E così, alla numerosa stampa presente, (in particolare al sito Oglioponews) Davide ha raccontato l’esperienza, intensissima, veronese: “Un appuntamento costoso e pesante da sostenere, basti pensare che il biglietto d’ingresso giornaliero per il pubblico era di 120 euro, ma a cui non puoi mancare. In questi quattro giorni nel nostro stand è praticamente passato il mondo intero e se non ti fai vedere in queste occasioni non puoi pretendere di essere conosciuto ed eventualmente scelto”.
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E durante il Vinitaly di Verona i Caleffi hanno svelato il nuovo look con cui si presenteranno sul mercato le bottiglie dei vini ancestrali, quelli fermentati in bottiglia. Allora in pratica il Ven bianc, al Ven ros, il Rosato In fiore e il tradizionale Ven Negar si presenteranno con il simbolo dei grappoli d’uva su cui appaiono le impronte digitali di tutti i componenti la famiglia. Un doveroso tributo a chi nei diversi ruoli ha contribuito alla nascita e alla crescita di questa fiorente attività artigianale. C’è poi la bottiglia battezzata 938 in omaggio al papà nato appunto nel 1938 con l’immagine della pianta con i tradizionali grappoli maturi sino a giungere alle pianticelle più giovani simbolo dei discendenti e futuri componenti.
Suggestiva l’etichetta della Malvasia greca Evvea e del vino Terra forte in cui appare un lembo di terreno attraversato da una crepa provocata dal calore dell’estate. L’immagine contiene anche una linea tortuosa che rappresenta il percorso dal vigneto dove si svolgono al tramonto le famose serate estive tra musica e aperitivi e la sede della Cantina presso l’azienda Cantonazzo nella campagna cremonese.
Intervistato da alcune tv al Vinitaly, Davide Caleffi durante la manifestazione veronese ha sempre risposto in modo chiaro, diretto e squarciante: “Dovremmo scrivere sulle etichette la dicitura ‘Nuoce gravemente alla salute’? Anche tre pizze divorate contemporaneamente fanno male alla salute, cosi come tre chili di gelato e dieci porzioni di tiramisù. Tutto dipende dalle quantità e dall’intelligenza di ciascuno”.
Così parlò Davide, agricoltore visionario, viticultore sognatore e imprenditore pragmatico.
Stefano Mauri