Il sesto capitolo della saga Scream si presenta come il più feroce di sempre, spostando la scena dalla provincia a New York e cambiando le regole del “gioco”
Pur privo della sua final girl d’eccezione, Sidney Prescott (Neve Campbell), uscita dalla saga (lasciando l’amaro in bocca a molti fans) per meri motivi economici, ma nel copione firmato da James Vanderbilt e Guy Busick e diretto nuovamente da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, per portare la sua prole al sicuro, Scream torna in sala e nel primo week-end già svetta al botteghino.
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Per l’occasione, Ghostface si sposta nella Grande Mela e questa volta nel mirino del killer mascherato finiscono principalmente, e per le ragioni narrative di cui sopra, le sorelle Carpenter: Samantha (Melissa Barrera) e Tara (Jenna Ortega), che dopo i fatti del precedente capitolo, ritroviamo a New York nel tentativo di ricominciare tutto da capo, dimenticando quella tragica scia di sangue che lega loro al fatto di essere figlie di Billy Loomis, uno dei due sanguinari killer del primo fortunato capitolo firmato dal maestro del terrore Wes Craven (Nightmare, Le colline hanno gli occhi).
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A coadiuvare sul set Barrera e Ortega, ritroviamo Courteney Cox nei soliti panni della reporter d’assalto Gale Weathers, ormai priva del suo amato Linus (Dwight Riley), e Hayden Panettiere in quelli di Kirby Reed, ormai nell’Fbi e tornata sul caso dopo essere sopravvissuta a una violenta aggressione da parte di Ghostface.
Scream DVD Trilogy
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Ancora, con loro, gli amici Mindy (Jasmin Savoy Brown) e Chad (Mason Gooding), nipoti del compianto Randy, il nerd che ci ha insegnato attraverso i primi 2 capitoli della saga che l’assassino segue sempre le regole dei film dell’orrore per le sue azioni sanguinarie, e che queste cambiano di volta in volta a seconda che si tratti si un sequel, requel, reboot o via dicendo.
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Ma se il quinto capitolo, semplicemente intitolato Scream, è stato ribattezzato requel, questa sesta prova ambisce a tutti gli effetti a essere un sequel, che guarda, non a caso, particolarmente al secondo titolo della saga e al precedente, in ordine cronologico. Ma non mancano citazioni e omaggi a tutti gli altri capitoli, che il copione mira a ripercorrere in qualche modo.
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“Questa volta è diverso” la frase di lancio per Scream VI e, in effetti, il girato ci presenta subito delle nuove dinamiche, con il (non) killer, nel caso specifico, che sin dall’incipit agisce per strada, open air, tralasciando la costante dell’home invasion, poi ripresa più avanti, per portarci in uno scenario di terrore metropolitano e urbano, con Ghostface, duplice e triplice, che si manifesta nei vicoli bui o nel treno della metropolitana, confondendosi tra i fan della saga Stub e ammiratori del sanguinario assassino dalla pugnalata facile, come in un mini market ricorrendo eccezionalmente a un fucile.
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Vecchi e nuovi personaggi si mescolano in uno scenario tetro e feroce, dove però la suspence lascia maggior spazio alla violenza e al gore, con effetti speciali assolutamente riusciti e un bodycount che alza l’asticella. Sospettati tutti e nessuno: chiunque potrebbe essere Ghostface nella Grande Mela, e l’interrogativo lo spettatore se lo trascina sino agli ultimi minuti, quando, per l’occasione, viene portato gioco-forza in quello che è un vero e proprio tempio eretto in onore del killer con la spaventosa maschera.
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Non manca la cornice metacinematografica che sin dal pionieristico capitolo caratterizza Scream, per la prima volta viene reso palese omaggio al maestro del brivido italiano Dario Argento, e lo scenario mediatico (dal cinema alla Tv) è ricorrente, come lo sono i legami di sangue, imprescindibili per lo sviluppo narrativo in questa nuova avventura slasher.
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Nel complesso, un film che diverte, pur eccedendo nella violenza sfrenata con la camera che si concentra sui particolari più efferati e truculenti, e apre a quello che potrà essere un nuovo fortunato capitolo della saga, che forse necessitava di un cambio al timone, come poi i botteghini rivelano, per risollevarne le sorti. Prova riuscita…
Nico Parente