Quattro film maledetti e lo strano caso del vampiro dei Carpazi

La seconda parte dell’inchiesta di Fronte del Blog sui film maledetti nella storia del cinema: colpiti da misteriose morti, fatti inspiegabili e oscure ombreDa Nosferatu a Rosemary’s baby, da Freaks al film tratto dalla serie Ai confini della realtà: sono tante le leggende nere che aleggiano intorno ad alcune pellicole(Vai alla prima parte)

Se il romanzo horror per eccellenza è Dracula di Bram Stoker, non poteva mancare nella serie dei film maledetti una pellicola dedicata al vampiro. Ce n’è, a dire il vero, più di una. Ma la prima fu certamente Nosferatu, un film dell’epoca muta del 1922, diretto da Friedrich Wilhelm Murnau.

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Il regista cercò di aggirare i diritti d’autore agli eredi di Stoker chiamando il suo protagonista Conte Orlok. Il risultato fu che la casa di produzione fu costretta a bruciare tutte le pellicole perché perse la causa che gli eredi le fecero. Ma una copia è comunque sopravvissuta. Ovviamente, non è questa la leggenda nera.

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Essa segue il protagonista del film, Max Schreck: talmente verosimile nella parte che da subito iniziò a circolare voce che non si trattasse di un attore, ma di un vero vampiro che Murnau era andato a cercare nei Carpazi.

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A queste se aggiunsero altre, mai confermate, che parlavano di misteriosi incidenti sul set e di riprese fatte quasi esclusivamente di notte, perché, di giorno, il protagonista non era mai disponibile. Come un vampiro.

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Successivamente l’attore venne identificato in un caratterista scomparso prematuramente, ma la sinistra coincidenza è che in tedesco Max Shreck significa “massimo spavento”.

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La leggenda è talmente radicata a Hollywood che nel 2000 venne realizzato un film sul film di Murnau, L’ombra del vampiro, in cui si sosteneva appunto che quello Schreck fosse proprio il re delle tenebre.

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Film maledetti: il figlio del diavolo

Un altro film terribile, per ciò che sarebbe accaduto successivamente è Rosemary’s Baby, capolavoro del 1968 di Roman Polanski, in cui Mia Farrow partoriva il figlio del diavolo.

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Il film si avvalse della consulenza di Anton Lavey, fondatore della Chiesa di Satana, basata sulle teorie di Alesteir Crowley. Si rivelò un clamoroso successo.

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Ma poco dopo una scia di sangue accompagnò alcuni dei suoi realizzatori. Il primo fu l’autore della colonna sonora Krzysztof Komeda, che lo scrittore Marek Hłasko spinse in una scarpata per gioco durante una festa qualche mese più tardi.

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Il compositore morì per le ferite riportate alla testa a 38 anni. E Hlasko si spense l’anno dopo, a 35, dopo aver assunto alcol e barbiturici. Secondo alcune voci mai confermate si sarebbe suicidato.

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La sorte maligna toccò poi lo stesso Polanski, quando la setta di Charles Manson, ne squartò e uccise la moglie Sharon Tate, nella strage  divenuta nota come il massacro di Cielo Drive. Era sempre il 1969.

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Ma non basta. Manson era ossessionato dai Beatles, tanto che aveva confidato che l’ultimo disco dei quattro ragazzi di Liverpool, White Album, gli avesse parlato.

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E nella villa del massacro gli adepti lasciarono effettivamente due scritte fatte con il sangue che si rifacevano altrettante tracce del disco: Helker Stelker e Piggies.

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Ed è qui che la maledizione si ricollega al film: nel 1980 John Lennon venne assassinato fuori dal Dakota Building. E cioè dove erano stati girati gli esterni di Rosemary’s Baby.

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Freaks

Il film Freaks del 1932 diretto da Tod Browning è oggi considerato un cult. Ma fu all’epoca accolto da polemiche e censure che in alcuni Paesi durarono decenni.

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Il motivo è che per girarlo il regista utilizzò numerosi attori deformi, ambientando il tutto all’interno di un circo.

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Diverse scene furono tagliate e mai più recuperate. Soprattutto, quando arrivò al cinema, furono tantissime le persone che si sentirono male.

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Una donna ebbe un aborto spontaneo e denunciò la produzione, lasciando che una scia di maledizione aleggiasse a lungo sulla pellicola.

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Ai confini della realtà

Impossibile dimenticare infine la serie tv del 1959 Ai confini della realtà. Nel 1983 si decise di farne un film. Il 23 luglio 1982, durante le riprese del primo episodio, accadde però l’impensabile.

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Nella scena, un elicottero trasportava l’attore Vic Morrow e due attori bambini, Myca Dinh Le, 7 anni, e Renee Shin-Yi Chen, di 6. Le riprese erano ambientate nella guerra del Vietnam e l’elicottero si muoveva tra diverse esplosioni pirotecniche.

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Finchè il pilota perse davvero il controllo del mezzo. Morrow finì decapitato e anche i bimbi morirono. La loro fine fu ripresa da almeno tre inquaradure. La tragedia provocò problemi legali al regista John Landis. Ma sia lui, che il pilota Dorcey Wingo e l’esplosivista Paul Stewart furono assolti nel 1987.

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(continua)

(Vai alla prima parte)

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Manuel Montero