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Le sei verità nascoste sulla strage di Claudio Giardiello

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Il cronista dell’Ansa Fabrizio Cassinelli, l’11 aprile, riporta nel suo profilo Facebook ciò che davvero è accaduto in Tribunale quando Claudio Giardiello è entrato facendosi beffa dei controlli e sparando. Un intervento durissimo e piuttosto scomodo, decisamente contro i luoghi comuni. Fronte del Blog riporta il suo intervento.

claudio_giardiello_killer_tribunale_milano_645STRAGE IN TRIBUNALE, ALCUNE COSE DA SAPERE

 

1. La sicurezza in tribunale fa acqua da anni. Ciononostante è stata trasformata in vigilanza semi armata (in parte guardie giurate in parte disarmate, servizio di portierato) per motivi di contenimento dei costi. Poi ci sono i carabinieri, ovviamente: quattro gatti. Oggi vedere l’esercito fuori dagli ingressi è ridicolo. La classica operazione di facciata. E poi chi ci mettono? Quelli delle trasmissioni (con tutto il rispetto) perché bersaglieri e truppe ad alto livello di addestramento a milano non ce ne sono più, sempre per il contenimento dei costi.

2. “Ci hanno lasciati soli” detto dai magistrati mi sembrano proprio lacrime di coccodrillo. Il capitolato per la sicurezza del Comune di Milano (è il Comune che se ne occupa e poi chiede il rimborso allo Stato) prevedeva metal detector in tutti i varchi, ma è stata una commissione sicurezza interna del tribunale (composta da rappresentanti di magistrati, avvocati e altro personale) a decidere di rimuoverli dal varco “per gli avvocati”. Per non rompersi i coglioni con i controlli serrati, a scapito della sicurezza. 

Fabrizio Cassinelli, nerista dell'Ansa
Fabrizio Cassinelli, nerista dell’Ansa

3. Se fosse dipeso dai carabinieri di tutta questa storia i cittadini non avrebbero saputo quasi nulla. Da subito si sono negati al telefono e per sms con tutti i giornalisti di tutte le testate. Se la tragedia non fosse scoppiata in un luogo pubblico che pullula di giornalisti (e magistrati che coordinano le indagini, quindi informati di ciò che accadeva) ma in un luogo privato, o senza testimoni, cosa avremmo saputo e quando? Democrazia è informare: chi non è trasparente non deve avere ruoli di rilievo nella sicurezza. La prefettura dov’era?

4. Quando ho avuto la notizia che il killer aveva lasciato palazzo e stava scappando in moto in tribunale gli agenti lo stavano ancora cercando come se fosse dentro. I carabinieri, che poi lo hanno preso, non hanno informato compiutamente le altre forze dell’ordine? Perchè? Per prenderlo loro mettendo a rischio la cittadinanza? Nessuno risponde a queste domande perchè ad oggi nessuno dell’arma territoriale incontra la stampa.

5 Apprendo dal Corriere che l’evacuazione del tribunale non è mai avvenuta, che ci sono stati ordini contrastanti, congestionamento di mezzi e uomini delle forze dell’ordine che convergevano disordinatamente sul posto.

6 Se questo è l’antipasto dell’Expo, stiamo freschi. Convocare una conferenza stampa di Sala per dire “che non bisogna avere timori” fa ridere i polli. Auguri.

 

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