Lunedì scorso, durante l’anteprima con la stampa, del suo docufilm “Sbagliata ascendente Leone”, disponibile su Amazon Prime, Emma Marrone si è raccontata liberamente, da donna libera qual è, come sempre fa, senza trucchi, ma con tanta magia
“Se proprio devo scegliere da che parte stare, io sto da quella sbagliata. Perché io mi sento anche una sbagliata, cioè una scomoda nel mondo, perché non nascondo quel che dico e che penso, ed è in questo senso che va inteso l’ascendente Leone, benché io mi senta più un pinguino, animale fedelissimo. Però espongo tutto di me, anche arrivando allo scontro, non nascondendo nulla”.
Il film, diretto dal duo BENDO, ha spesso i toni agiografici che si convengono a questi lavori, con Emma adorata dal pubblico sui palchi, dall’Arena di Verona a Campovolo. Ma quel che colpisce è il racconto fatto da lei stessa dei suoi tre tumori, vinti con la stessa grinta che ha mostrato in qualunque passaggio pubblico e privato.
Tre interventi che hanno rischiato di distruggerle la vita artistica, oltre che la vita: “Per il primo avevo la visita di controllo il giorno lo stesso giorno del provino a Mediaset. Davvero una sliding door, un bivio della vita. Ho scelto il provino.
Ma poi ha saputo vincere anche il male:
“La seconda volta è stata veramente dura perché pensavo di non meritarmelo. Non parliamo della terza, durante la quale i medici mi hanno asportato totalmente le ovaie. Ma una dottoressa intelligente me le ha fatte conservare, così se vorrò un figlio potrò averlo. Le donne devono essere messe nelle condizioni di poter scegliere. Decidere di avere un figlio in una condizione del genere è un vero atto d’amore. Ho voluto parlare di queste cose perché così magari certe battutine si fermeranno. E vorrei molta più informazione sulla prevenzione: la medicina ha fatto passi da gigante, ma molte persone vivono ancora nel Medioevo. Purtroppo per certi aspetti siamo ancora un paese troppo cattolico: si è tornati a mettere in discussione l’aborto”.
E non c’è solo la sua malattia. La lavorazione del film è terminata più o meno in coincidenza con la morte del padre Rosario, a settembre, e non a caso a emozionare forse più di tutte sono le immagini con lui tratte da vecchi filmini famigliari:
“Sto cercando di ricostruire la mia vita. Se devo trovare un lato positivo al lockdown è stato di potergli essere accanto fino all’ultimo. Su questo ho solo dolore, ma non rimpianti. Anche se in generale, ripensando alla mia vita, rimpianti non ne ho: se delle porte sono rimaste chiuse è perché non le ho volute aprire io. Al nuovo disco sto lavorando, ma per il momento si stanno solo affastellando le idee. Tantissime: potrei fare un doppio album al momento”.
Per ora c’è il nuovo singolo, stesso titolo del film: ‘Sbagliata ascendente leone’
Chapeau ad Emma, artista dalla voce che segna l’anima ed emoziona.
Stefano Mauri