È arrivato a Cremona nel pomeriggio di sabato scorso, dopo aver fatto un breve tour tra il Cremasco e il Lodigiano per incontrare i clienti de La Tognazza: la realtà vitivinicola di famiglia, e subito si è concesso un giro per la città in quegli angoli che tanto ricordano il padre Ugo. Già non è propriamente cremonese Gianmarco Tognazzi, ma la città natale del papà lo stimola sempre.
Il Centenario della nascita del padre, la presentazione il libro di ricette di Ugo, il lancio ufficiale delle mistiche 4 T cremonesi… Turon, Turass, Tetass e Tugnazz: questi i motivi che hanno riportato, sulle cremonesi rive del Po, Gianmarco in occasione, tra l’altro della Festa del Torrone. E l’attore, con la solita disponibilità non si e’ negato a nessuno, regalando selfie, una parola simpatica e un sorriso a tutti. Accompagnato da Massimo Mascherpa, agente di zona de La Tognazza, GianMarco ha ricordato più volte:
“Ugo era avanti anni luce. Pensate alla superazzola, il termine inventato per la saga di ‘Amici Miei’. Beh oggi è la parola più usata da tutti, politici compresi. Fu poi tra i primi a parlare pubblicamente di cucina, di agricoltura sostenibile e di ritorno alla campagna. I suoi vini finivano sulla tavola coi suoi amici in epiche tavolate e li’, così nascevano i film. Agli inizi degli anni Settanta nascevano i supermercati. Lui preferiva i negozietti”
Sì … Il grandissimo Ugo non era solo attore e regista ma pure un grande appassionato di cucina e… dunque domenica scorsa, a casa sua, non poteva mancare la presentazione della nuova edizione del ‘Il Rigettario – Fatti, misfatti e menù disegnati al pennarello’, Made in Fabbri Editore, riedizione arricchita da 4 diverse prefazioni scritte da Maria Sole Tognazzi, Thomas Tognazzi, Gianmarco Tognazzi e Ricky Tognazzi (anche lui a Cremona per l’occasione).
Questo il pensiero di Gianmarco detto Gimbo in merito alla Tognazza:
“Anni prima della Boldrini, Ugo nelle denominazioni prestava attenzione, per così dire, alla femminilità dei termini. Cantina è femminile? Ergo eccovi La Tognazza per l’appunto. Prima di pensarmi attore mi definisco VinificAttore e sarà un caso, ma pensandomi così mi fanno fare più film. I nostri vini sono molto Eno e poco Logici. Ci piace essere fuori dagli schemi, controcorrente e liberi. Non ce la tiriamo, ma l’agricoltura sostenibile la pratichiamo da quando siamo nati”.
Dulcis in fundo uno spunto alla città:
“Il futuro delle sale cinematografiche potrebbe passare dalla riscoperta delle piccole sale cittadine. Perché quindi non fare qualcosa per recuperare il Cinema Tognazzi chiuso da troppo tempo? La ripartenza post pandemia, o meglio, la convivenza col virus ci ha insegnato a riscoprire i negozi di prossimità in un certo senso, no? Ergo poiché non rilanciare i piccoli cinema cittadini? “
Stefano Mauri