Giandavide De Pau è la persona fermata per il triplice delitto di Roma. È legato al clan Senese, ma la malavita non c’entra. Come anticipato dal criminologo Carmelo Lavorino, avrebbe lasciato molte tracce
Giandavide De Pau: questo è il nome del presunto assassino delle tre prostitute al quartiere Prati di Roma: la colombiana Martha Castano Torres e le due donne asiatiche, presumibilmente cinesi, tuttora mai identificate.
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Gli omicidi
Martha, nota come Yessenia, una figlia di 18 anni, era stata trovata per ultima, ma potrebbe essere stata la prima vittima. Al mattino alle 8,30 aveva incontrato la sorella, dicendole che stava per incontrare un cliente. Quest’ultima la ritrovò morta in casa, in via Durazzo, in una pozza di sangue intorno alle 13.
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Due ore prima, qualche centinaio di metri più in là, era scattato l’allarme in via Riboty: due prostitute asiatiche assassinate. La prima, nuda, sul pianerottolo, ritrovata dal portiere che ha chiamato le forze dell’ordine. L’altra in casa. Tutte e tre accoltellate. Sembra che queste ultime due vittime avessero avuto una colluttazione con l’assassino. Presto si era ipotizzata una stessa mano dietro gli omicidi.
Lo spree killer
Il celebre criminologo Carmelo Lavorino si era detto certo che si trattasse di uno spree killer e che sarebbe stato presto catturato, tanto da essere sicuro che le forze dell’ordine fossero già riuscite a individuarne l’identità: «Lo spree killer di roma prati ha lasciato molte tracce: è un disorganizzato. Sarà catturato a breve… se tutto sarà fatto a dovere, sicuramente gli inquirenti sanno chi è».
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Chi è Giandavide De Pau
E in effetti, 24 ore più tardi, il presunto assassino è stato fermato. Giandavide De Pau ha precedenti per droga, armi, violenza sessuale, lesioni, ricettazione, violazione di domicilio e due ricoveri psichiatrici. Ed è stato legato al boss di camorra Michele Senese, detto O’ pazz, giunto a Roma più di vent’anni fa come emissario della famiglia Moccia e attualmente all’ergastolo. Ne era l’autista, il guardaspalle e il factotum e organizzava, stando alle ordinanze sul clan, le spedizioni punitive per chi non onorava i debiti.
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Con Massimo Carminati
Ricoverato all’ospedale psichiatrico di Montelupo Fiorentino dal 2008 al 2011, è stato rintracciato a casa dei familiari a Primavalle dopo che gli inquirenti hanno incrociato i video delle telecamere di sorveglianza con quelli nella banca dati delle forze dell’ordine: Giandavide De Pau appariva in alcuni video dell’inchiesta Mondo di Mezzo, filmato dai carabinieri insieme a Michele Senese e a Massimo Carminati, che il presunto killer ha poi incontrato in altre occasioni. Ma la malavita sembra non c’entrare. Può essere che Giandavide fosse sotto effetto di droghe, ma gli omicidi sembrano essere un’iniziativa personale. Per l’appunto, al momento, l’azione di uno spree killer.
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