Sostiene e ha scritto, il giornalista molto informato sui fatti Massimiliano Neirozzi, esperto di questioni calcistiche della Juve per il Corriere della Sera, che durante la prima perquisizione, il 26 novembre di un anno fa nella sede bianconera al centro di indagini, ecco tra documenti contabili, atti e contratti saltò fuori “Il libro nero di F. Paratici”: così c’era appuntato su un quaderno, trovato dalla guardia di finanza nell’ufficio del direttore sportivo della Juve Federico Cherubini.
Lui che di Paratici, all’epoca capo dell’area tecnica, era collaboratore da quasi dieci anni. Insomma pare la trama di un legal thriller di John Grisham, no? Come il resto del materiale cartaceo, il libretto in oggetto era stato sequestrato e analizzato dai militari del nucleo di polizia economico finanziaria di Torino, che stanno indagando sui conti della Juve.
Secondo gli investigatori, si tratta di una serie di appunti sui “rilievi fatti alla gestione Paratici”. Essendo osservazioni attribuite a un dirigente della società, Cherubini appunto, va da sé che per gli inquirenti si tratta di un indizio non secondario, nell’ambito delle ipotesi formulate dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dai pubblici ministeri Mario Bendoni e Ciro Santoriello.
I magistrati che, la scorsa settimana, hanno firmato e notificato l’avviso di fine indagini nei confronti del presidente Andrea Agnelli, dell’ad Maurizio Arrivabene e di altri ex amministratori, dirigenti e sindaci del club, chiamato in causa in qualità di responsabile amministrativo: per le accuse, a vario titolo, di false comunicazioni sociali, false informazioni al mercato, ostacolo agli organi di vigilanza e utilizzo di false fatture per operazioni inesistenti.
Tra i “rilievi” annotati nel quaderno ce n’è uno in particolare che aveva attirato l’attenzione degli inquirenti, pure perché scritto a caratteri maiuscoli: “Eccessivo ricorso a plusvalenze artificiali”. Letti invece con gli occhi di Cherubini, si suppone, quegli appunti non erano altro che valutazioni messe giù in vista di una riunione tecnica, per confrontarsi con quello che, a quei tempi, era il suo diretto superiore.
Insomma: esiste il “Libro Nero di Paratici?” E cosa c’è scritto sulle sue pagine? È vero che John Elkann, “patron” della Vecchia Signora, prima di prendere decisioni strategiche attende eventuali sviluppi nelle indagini? Lo scopriremo vivendo…
Stefano Mauri