Il nuovo romanzo del giornalista Jacopo Galvani, che capisce di calcio, è una storia d’amore
Giornalista, scrittore, opinionista mai banale e senza peli sulla lingua, milanista intelligente, speaker radiofonico, grande intenditore (è tra i pochi che capisce di football e calciatori e non se la tira) di calcio (con un occhio di riguardo a quello brasiliano) e bella persona del Fare, ecco indubbiamente, il milanese PopRock Jacopo Galvani, appartiene a quella qualificata schiera di calciofili, per cui vale la pena passare tempo, dinanzi alla Tv, guardandola, senza per questo, senza buttando ore preziose. Da qualche giorno, dopo “L’impiegato” è uscito il suo nuovo romanzo. Con lui abbiamo scmabiato due parole…
Sbaglio a scrivendo “La donne che non c’è” (Scatole Parlanti), oltre a darci una bella storia da leggere, ci dai pure il tuo punto di vista, o meglio, di svolta, sull’amore?
Più che un punto di svolta direi un amore surreale e pieno di emozioni. È difficile da spiegare senza raccontare veramente la trama. La donna che non c’è è semplicemente da leggere. Probabilmente è un amore utopico ed ideale.
Restando in tema: si può far calcio senza amore?
Presumo di si, o meglio, è quello che il calcio moderno ci sta trasmettendo e forse è anche per quello che le emozioni sono cambiate rispetto a quelle di un tempo. Ronaldinho quando giocava – anche oggi – è amore, Cristiano Ronaldo è razionalità e quindi quasi privo di sentimenti.
Maldini, Massara, senza dubbio, formano una bella coppia di … “calciofili del pallone”…
Sicuramente stanno dimostrando di avere grandi doti. Ora viene il difficile, cioétrovare la riconferma attraverso nuove vittorie.
Segui e tifi Milan e lo consoci perché con lui avete vinto uno scudetto: mister Max Allegri che tipo di allenatore è?
Non mi è mai piaciuto. La sua idea di calcio non rispetta la mia ed a tratti lo trovo veramente sopravvalutato. Si è vero, ha vinto tanto in carriera, ma è un allenatore che non riesce a trasmettermi emozioni.
Il tuo sogno nel cassetto?
Ne ho tantissimi ed alcuni li ho anche realizzati, però se dovessi esprimerne uno direi l’osservatore per un grosso club europeo con la missione di trovare giovani talenti, magari proprio brasiliani!
E’ più showbusiness il calcio moderno o il wrestling?
Probabilmente il calcio moderno o meglio è quello che stanno cercando di creare. Il football ormai ha preso la direzione dello sport americano, quindi tutta una spettacolarizzazione anche dei momenti morti.
Nota a margine: stante le tante pippe in circolazione, che si spacciano per osservatori nel pallone, senza averne capacità e titoli, Jacopo Galvani, intenditore senza la puzza sotto il naso e pop, nelle vesti di talent scout farebbe fare acquisti sensati al suo club. Scommettiamo?
Stefano Mauri