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Crisi Juve: ma è solo colpa di Allegri, uomo solo che non comanda?

Dirigenti e calciatori sono all’altezza di una Rifondazione bianconera?

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Per carità, mister Massimiliano Allegri, uomo solo che pare non comandare più, in questo momento cupo, calcisticamente parlando, per la Juve in crisi di gioco e risultati, beh ha le sue responsabilità, ma sono solo sue le colpe? Il vicepresidente Nedved e il direttore sportivo Cherubini, solo per fare due nomi, ecco non hanno nessuna responsabilità per questo monentaccio? E il presidente Agnelli che ha praticamente regalato all’Inter il calciofilo Marotta è esente da colpe? E l’uomo dei conti Arrivabene con le sue esternazioni giova al gruppo? E i calciatori si impegnano il giusto?

Detto questo, nelle scorse ore a TMW Radio è intervenuto l’ex Direttore di Tuttosport e del Corriere dello Sport Paolo De Paola. Queste le sue parole squarcianti:

“Non mi è piaciuta l’immagine dei giocatori sotto i tifosi ieri a Monza, un conto è chiedere scusa e un conto è andare alla gogna. Bonucci è l’emblema di quello che sta mancando, anche quando non gioca comunque condiziona e questa mentalità va sradicata dallo spogliatoio. Bisogna togliere determinati giocatori, vengono condizionati elementi come De Sciglio e Alex Sandro perché si limitano a fare il compitino. Anche la società ha delle responsabilità, Arrivabene di fatto ha delegittimato l’allenatore con quella battuta su Allegri. Mi auguro una rivoluzione nella dirigenza bianconera, da Arrivabene e Nedved fino ad Allegri. C’è pronto Montero? Si lanciasse subito Montero. Il cambio radicale è necessario, serve un allenatore in grado di far tremare i muri e che possa proporre un calcio moderno. Un cambio che possa coinvolgere anche giocatori come Bonucci che hanno portato una stagnazione nel gioco della Juventus”

Così parlò De Paola. E la Juve, mah forse andrebbe rifondata inserendo, nel progetto nuovo, un generoso manager del calibro di Giuntoli, direttore del Napoli.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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