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Lo scrittore Pier Francesco Grasselli: “Sfido il politicamente corretto e provoco coi miei libri”

Appena uscito in libreria “I Maschilisti” fa già discutere

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Pier Francesco Grasselli in libreria con “I Maschilisti”. E fa già discutere. Ecco cos’ha detto a Fronte del Blog

 

<Questo romanzo include contenuti per adulti e passaggi estremamente crudi che alcune persone potrebbero considerare inappropriati, discriminatori, sessisti, omofobi, offensivi e lesivi della dignità di etnie, minoranze e confessioni religiose. Per quanto mi riguarda sono contrario a ogni discriminazione, ma quando si tratta di storie e di personaggi letterari non ammetto restrizioni e respingo categoricamente il nuovo “fascismo del buonismo” e del politicamente corretto che pretende di imporre limiti tematici e linguistici. La mia personale opinione è che oggi sia andato completamente perduto il senso della provocazione e che si tenda a prendere tutto troppo sul serio. Questo sta instupidendo la società, che invece di riflettere, comprendere e imparare, si limita a cancellare>.

Insomma, con un’introduzione iniziale del genere, lo scrittore Pier Francesco Grasselli, col suo nuovo, atteso romanzo I Maschilisti. Autobiografia erotica. (Mursia Edizioni), scritto con stile ironico, irriverente, provocatorio e audace, per intenderci alla Grasselli prima maniera, alla faccia del politically correct e della cancel culture, fondamentalmente punta a provocare attraverso la lettura della sua storia. La trama in estrema sintesi?

Francesco è un quarantenne scapolo, spregiudicato, sciupafemmine. Sta cercando la sua Lolita. Una Lolita maggiorenne, certo. Non vuole avere grane. Per lui le donne sono un passatempo, ma non ditegli mai che è un misogino: ama le donne alla follia, anche se «si attaccano alle stronzate». Non è facile la vita per uno come lui in una città dalla mentalità provinciale come Reggio Emilia, e Francesco non tarderà ad accorgersene.

 

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Ambientato tra Reggio Emilia e Roma, come sottolinea l’autore “I maschilisti è un romanzo crudo e provocatorio e anticonformista, che piacerà a chi è stufo della dittatura ipocrita del buonismo. Si parla molto di sesso e la componente autobiografica è cospicua. Col frizzante Pier Francesco abbiamo scambiato due parole…

Com’è stato tornare in libreria con una provocazione forte delle tue, una trama forte e attraente simile a quelle dei tuoi esordi letterali?

E’ stata una figata incredibile, pazzesca e bella. Ed è stato bello pure tornare a pubblicare con l’editore Mursia. A proposito, con la stessa casa editrice, prossimamente uscirà la seconda parte de “I Maschilisti”, ma ora leggetevi la prima. Il romanzo fa parlare e gira parecchio.

Quindi la voglia di trasgredire dall’imposizione del “politicamente scorretto” c’è?

Sì abbiamo tutti voglia di liberarci dal cosiddetto “Fascismo del Buonismo”.

Oltre alla promozione del tuo libro appena uscito stai lavorando ad altri progetti?

Sto scrivendo un romanzo assai particolare. Ma non aggiungo altro in tal senso.

Non è che stai pensando di entrare in politica?

Assolutamente no, non rientrar nei miei programmi un’eventualità simile. Qualcuno ogni tanto ci prova e mi tira per la giacca, ma io penso a scrivere, a provocare reazioni, a stimolare appunto con le mie storie.

Stefano Mauri 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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