Giovanni Sartori, il grande calciofilo, nonché bravo e appassionato talent scout, è ormai l’ex direttore dell’area tecnica dell’Atalanta e ha salutato la città di Bergamo dopo otto stagioni.
L’ADDIO ALL’ATALANTA
“È un momento particolare
– ha dichiarato in conferenza stampa -, sono onorato di fatto parte di questo progetto e di questa grande società. Ringrazio l’amministratore delegato, che otto anni fa pensò a me, al presidente e a tutta la famiglia Percassi.
Mi hanno dato la possibilità di contribuire alla realizzazione di un bellissimo progetto che ha portato la squadra a risultati straordinari sia in campionato che nelle coppe europee. Oggi l’Atalanta viene portata come esempio di società virtuosa con una crescita esponenziale.
DIPENDENTI E TIFOSI
Grazie a tutti i dipendenti che hanno collaborato con me: una forza che non si vede, le colonne portanti di questa società, i miei collaboratori hanno girato il mondo per trovare giocatori. Grazie ai tifosi, col loro calore e il loro affetto sono un tutt’uno con la squadra e mi hanno fatto sentire uno di loro. Grazie alla città di Bergamo che mi ha accolto facendomi sentire uno di casa. Ringrazio anche gli allenatori passati dall’Atalanta: percorsi magari solo cominciati e alcuni finiti. Mi ritengo fortunatissimo”.Giovanni Sartori, grande scopritore di talenti, verso l’addio all’Atalanta all’Americana? – GUARDA
Il direttore ha parlato anche della stagione appena conclusa, in cui la squadra ha dovuto affrontare diverse difficoltà nel girone di ritorno:
“Pensavo che l’Atalanta stavolta potesse arrivare più in alto, ma mai come in quest’annata abbiamo dovuto superare e sopportare così tanti infortuni. Il modello Atalanta è molto semplice: gente che lavora da mattina a sera, una tifoseria e una città che vivono per la società e la squadra”.
Ma allora è vero che gli americani, dopo l’Atalanta, vogliono il Chelsea? – GUARDA
I RINGRAZIAMENTI SPECIALI DI GIOVANNI SARTORI
Un ringraziamento speciale è arrivato anche nei confronti di Luca Percassi, definito uno dei più grandi venditori della storia: “Riuscirebbe a vendere la sabbia nel deserto. Ho vissuto due favole straordinarie: prima al Chievo, poi il percorso dell’Atalanta è sotto gli occhi di tutti. Anche Luca Percassi è cresciuto molto: all’inizio veniva il giovedì, poi ci è sempre stato vicino”.
Infine una menzione a Gian Piero Gasperini e al proprio modus operandi cambiato durante l’esperienza bergamasca: “Su Gasperini dico solo una cosa: con caratteri diversi, abbiamo lavorato entrambi esclusivamente per il bene dell’Atalanta. Il mio modo di lavorare è cambiato da quando sono qui, l’esperienza che ho maturato mi porterà a trasferire il mio modo di lavorare alla squadra dove andrò, portando avanti il mio modo di vedere il calcio, confrontandomi con dirigenti e allenatori nuovi”.
Ora Sartori andrà a fare calcio a Bologna, ma un professionista come lui, avrebbe fatto comodo a tante società, Juventus compresa.
Stefani Mauri