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Enrico Ruggeri: ”Il politicamente corretto ha reso una parte di noi ottusa”

Mai banale, il cantautore milanese, via social ha sollevato una discussione Rock

(continua dopo la pubblicità)

Enrico Ruggeri, mai banale e diretto, via social, lascia sempre il segno, come nel caso del post sottostante…

enrico ruggeri

Quando un cantante è sul palco è lui a decidere che tipo di concerto ci sarà. Io negli anni passati mi sono spinto al limite, creando un contatto fisico con gli amici sotto al palco (la foto è una copertina di un giornale di gossip di almeno 20 anni fa).

Prima di me lo hanno fatto in tanti, da Iggy Pop a Joe Strummer, e ora lo fanno altri giovani star. Altri invece (Lou Reed, Bob Dylan, ecc.) preferivano mantenere uno ieratico distacco.

enrico ruggeri

È un discorso che riguarda solo il concerto e non ha nulla a che vedere con il discorso delle molestie.
Alcuni bimbiminkia imbevuti di propaganda buonista mi hanno aggredito, senza capire la mia più che evidente ironia e senza capire le basi storiche del mio post.
Io non ho più parole davanti a tanta idiozia: dobbiamo tutti riflettere su quanto il politically correct abbia reso una parte del mondo così ottusa.

Così postò via social, nei giorni scorsi, l’artista Enrico Ruggeri. Detto ciò, cambiamo discorso: se anziché al grande Blanco, la palpata sul palco, durante il concerto di Radio Italia in piazza Duomo a Milano nei giorni scorsi, fosse toccata alla meravigliosa e bravissima Elodie, beh cosa sarebbe successo?

Enrico Ruggeri & i Decibel sono tornati – INTERVISTA ESCLUSIVA

E l’eccesso di politicamente corretto, (forse e chissà perché) in questi socialtempi, non sempre giova… Mah.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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