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Vademecum per vincere la guerra

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All’inizio pensavamo che il vademecum per vincere la guerra fosse un perfido fake. Invece è tutto vero e fa apparire come scienza infusa l’idea dei banchi a rotelle per sconfiggere il Covid. Leggere per credere

 

Dopo due mesi di guerra finalmente il pensatoio della Commissione Europea e dell’Agenzia Internazionale dell’Energia ha partorito il piano strategico per bloccare la devastazione economica cui stiamo andando incontro rinunciando al gas e al petrolio russo.

Anche se rinunciare non è nemmeno più il termine giusto, dato che Mosca ha già tagliato il gas a Polonia e Bulgaria di propria iniziativa. Si pensi soltanto che la Bundesbank ha calcolato che uno stop del gas costerebbe alla sola Germania qualcosa come 180 miliardi di euro.

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Quindi, cos’hanno escogitato gli economisti dell’Unione Europea per mettere al palo la Russia di Vladimir Putin e portarla verso la bancarotta per assenza di commesse? Hanno pensato a nuovi rigassificatori? A centrali nucleari? Ad energie alternative per tutti a basso costo? O ad accordi strategici con i Paesi dispensatori di materie prime?

Niente di tutto questo. Il piano si chiama “Fare la mia parte: come risparmiare denaro, ridurre la dipendenza dall’energia russa, sostenere l’Ucraina e aiutare il pianeta.”

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E tenetevi forte, perché, se non lo avete già letto, potrebbe farvi saltare sulla sedia per quanto sia allo stesso tempo risolutivo e geniale.

Si tratta di un vademecum per il cittadino. Sissignori: loro si sono fatti trovare impreparati davanti all’invasione ucraina, loro hanno fatto sanzioni senza avere alcuna alternativa alle materie prime russe. E loro ci chiedono ora di risolvere la situazione. Geniale, appunto.

Ma è il “come risolvere” a dare una dimensione plastica delle loro menti eccelse.

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Primo: abbassare la temperatura in casa di due-tre gradi, che porterebbe anche ad un risparmio di 70 euro l’anno in bolletta. Pensa un po’. D’estate, alzare la temperatura del condizionatore di un grado, con risparmi di 20 euro l’anno sulla bolletta e stare attenti alla climatizzazione in ogni stanza. Mi raccomando.

Due: regolare la temperatura della caldaia, che può far risparmiare, ci dicono, anche 100 euro l’anno. Incredibile.

Tre: lavorare da casa tre giorni la settimana per risparmiare benzina.

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Quattro: car sharing e temperatura in auto più alta o più bassa al massimo di tre gradi.

Cinque: guidare piano.

Sei: non usare l’auto di domenica.

Sette: Usare la bici per viaggi brevi o andare a piedi.

Otto: preferire lo scooter o il monopattino alla macchina.

Nove: prendere l’autobus. E il treno al posto dell’aereo.

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Giuro che quando l’ho letto pensavo fosse un fake. Invece è tutto vero: al posto di trovare l’energia alternativa a quella russa, Lorsignori ci chiedono di non usarla e di vivere al risparmio.

Roba che in confronto i banchi a rotelle contro il Covid erano scienza infusa. Eppure, dopo l’invenzione del green pass possiamo ormai aspettarci di tutto. Anche che questo diventi un regolamento, con i vigili che ti suonano di notte a casa per vedere a che temperatura stai dormendo, i delatori della porta a fianco, le sanzioni per gli over 23 gradi d’inverno o per chi viaggia in macchina da solo.

Per decenni l’Occidente ha combattuto il comunismo e sta diventando sempre più un continente sovietico, dove lo Stato decide quando puoi uscire, quando e con cosa ti devi muovere, cosa puoi fare e non fare.

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Chissà come l’avranno presa a Mosca, dopo le prime, assordanti risate. Probabilmente se ne saranno fatte altre. E altre ancora.

In compenso, l’Italia, grazie alle sue brillanti politiche sempre elogiate dagli zerbini della stampa, ha raggiunto un altro primato: è il Paese dove nel 2021 l’occupazione è cresciuta meno, con 0,7 punti, esattamente la metà della media europea. Abbiamo il tasso di occupazione più basso d’Europa dopo la Grecia, che però è cresciuta di 1,1 punti.

Non andrà tutto bene. Andrà meglio. O almeno, questo è ciò che continuerete a leggere altrove.

 

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