Giorgio Chiellini e quella mail al centro dell’attenzione. Ma davvero può mettere nei guai la Juventus? E perché?
In campo per blindare il quarto posto e approdare in Champions League. Lontano dal rettangolo verde per rinforzare la rosa bianconera e l’organigramma societario in vista della prossima stagione. Nelle sedi opportune per difendersi dalle accuse arrivate (e da quelle che eventualmente arriveranno) dagli inquirenti ordinari e sportivi.
Giorni intensi per la Juve. Intanto è venuta alla luce (dalle recenti perquisizioni in giro per l’Italia?) una lettera, inviata via posta elettronica, dal capitano Chiellini alla squadra.
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“Ho parlato con Agnelli e Paratici”. Sì… così, Giorgio Chiellini iniziò la mail con cui, nel marzo 2020, proponeva ai compagni di fare un passo nei confronti della Juventus, agli albori della pandemia da Covid-19.
Un documento, oggi riportato dal Corriere di Torino, inevitabilmente centrale nell’ambito dell’inchiesta Prisma: i pm mirano infatti a fare luce sugli accordi fra la squadra e la società relativi alla rinuncia o al differimento – è proprio questo il nodo – di quattro mensilità nel primo lockdown.
Accordi che poi sono stati riproposti, secondo gli inquirenti, in misura analoga ma in forma di intese individuali, anche nella stagione successiva. E dei quali la mail di Chiellini, capitano bianconero, fu la prima scintilla.
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“Dobbiamo fare un passo”. nella mail, il difensore spiegava la situazione ai compagni di squadra: “Il club vorrebbe trovare un accordo – si legge sulle pagine del quotidiano – per una nostra partecipazione al momento di difficoltà. Credo che anche noi dobbiamo fare un passo, come stanno facendo altri club in Europa”. L’idea era quella di una mossa per venire incontro al club, ma anche mandare un’immagine di squadra solida all’esterno.
Alla premessa seguivano tre proposte: marzo pagato al 100 per cento subito, i mesi successivi pagati nelle stagioni successive solo dal momento del ritorno in campo; marzo e maggio al 100 per cento nelle stagioni successive, aprile non pagato e giugno a seconda della ripresa del campionato; marzo e maggio al 100 per cento sempre nelle stagioni successive, aprile non pagato e giugno al 50 per cento.
Per la cronaca, la soluzione scelta fu la seconda. Ma sulla distinzione fra rinuncia e differimento, e sugli accorgimenti contabili necessari per rendere atto di questo accordo, è lì che si concentra il lavoro della Procura, anche grazie alle audizioni di questi giorni.endo.
Ma davvero la mail, da capitano, di Chiellini può inguaiare la Vecchia Signora di Torino? Lo scopriremo vivendo.
Stefano Mauri