Scoppia la guerra tra Ucraina e Russia. E Vladimir Putin minaccia il mondo: “Chiunque provi a interferire o a minacciarci, deve sapere che la risposta della Russia sarà immediata e porterà a conseguenze mai sperimentate nella storia”. Ma come si è arrivati a tutto questo?
La Russia ha attaccato l’Ucraina. E ora ci troviamo la guerra alle porte. Tutto è iniziato questa notte, mentre mentre era in corso il Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Poco prima delle 3,30 del mattino, ora italiana, i media russi hanno diffuso la notizia che le forze di Kiev avevano assaltato l’area del Donetsk, una delle due repubbliche indipendenti filorusse, al centro delle tensioni nella crisi ucraina. In particolare l’agenzia Ria Novosti ha sostenuto che l’attacco era stato condotto con armi pesanti, vietate dagli accordi di Minsk. Nessuno è riuscito a controllare la veridicità della notizia.
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Meno di un’ora più tardi Vladimir Putin è apparso in tv per dare il via all’operazione militare, ufficialmente per difendere i separatisti ucraini del Donbass. Non si è fermato qui. Ha detto di voler «denazificare» il Paese confinante e che «non è nei piani della Russia l’occupazione dell’Ucraina». Quindi, ha, di fatto, minacciato l’Occidente: «Chiunque provi a interferire o a minacciarci, deve sapere che la risposta della Russia sarà immediata e porterà a conseguenze mai sperimentate nella storia». Ma una frase è sembrata più importante di altre: «Un ulteriore allargamento della Nato ad est è inaccettabile» ragione per cui ha accusato l’Alleanza atlantica di «comportamenti immorali».
La Nato ha subito reagito e per bocca del segretario generale Jens Stoltenberg ha fatto sapere che farà «tutto il necessario per proteggere e difendere i suoi alleati. Condanno fermamente l’attacco sconsiderato della Russia all’Ucraina, che mette a rischio innumerevoli vite civili. Questa è una grave violazione del diritto internazionale e una seria minaccia alla sicurezza euro-atlantica. Gli alleati della Nato si incontreranno per affrontare la rinnovata aggressione della Russia».
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La questione Nato prima dell’Ucraina
Ecco, la questione Nato nella vicenda riveste un’importanza cruciale. Soltanto ieri Stefania Limiti*, tra le più note giornaliste d’inchiesta italiane, scriveva sul suo profilo Facebook:
Guerre…… In attesa di capire le mosse di Putin, un po’ di recente storia con Manlio Dinucci: “L’allargamento della Nato ad est inizia nel 1999, quando viene demolita la Jugoslavia, nello stesso anno il vertice di Washington annuncia di voler condurre operazioni di risposta alle crisi non previste dall’articolo cinque, cioè al di fuori del territorio dell’Alleanza. Dimenticando di essersi impegnata con la Russia a non allargarsi neppure di un pollice a est, la Nato inizia la sua espansione ad est. Ingloba i primi tre paesi dell’ex patto di Varsavia: Polonia, Repubblica ceca e Ungheria. Quindi nel 2004 si estende ad altri sette: Estonia, Lettonia, Lituania; Bulgaria, Romania Slovacchia Slovenia. Nel 2009 la Nato ingloba l’Albania e la Croazia, nel 2017 il Montenegro, nel 2020 la Macedonia del Nord. In vent’anni la Nato si estende da 16 a 30 paesi. In tal modo Washington ottiene un triplice risultato. Estende a ridosso della Russia, fin dentro il territorio dell’ex Urss, l’alleanza militare di cui mantiene le leve di comando e al tempo stesso lega i paesi dell’est non tanto all’alleanza quanto direttamente agli USA. Il terzo risultato ottenuto con l’allargamento ad est è il rafforzamento della propria influenza in Europa”. Continua su Il Manifesto di oggi. Sceglierà Putin una risposta militare a tutto ciò? Cioè con altri crimini? Sarebbe oltretutto un suicidio. Ore d’attesa.
* Stefania Limiti è nata a Roma ed è laureata in Scienze politiche. Giornalista professionista, ha collaborato con Gente, l’Espresso, Left, La Rinascita della Sinistra, Aprile. Da anni si dedica alla ricostruzione di pezzi ancora oscuri della nostra storia attraverso la lettura delle sentenze giudiziarie e interviste ai protagonisti. Risultato di questo lavoro giornalistico sono stati i quattro libri finora pubblicati con Chiarelettere: L’Anello della Repubblica, Doppio livello, Complici e La strategia dell’inganno: 1992-93: le bombe, i tentati golpe, la guerra psicologica in Italia. È stata indagata per non aver rivelato, relativamente alla strage di Capaci, le fonti usate nel libro Doppio livello. Nel 2018 ha scritto per Rubbettino Poteri occulti. Inoltre, ha seguito con molta attenzione anche la questione palestinese scrivendo I fantasmi di Sharon (Sinnos 2002), nel quale ha ricostruito la strage nei campi profughi di Sabra e Shatila e le responsabilità libanesi e israeliane, e Mi hanno rapito a Roma (l’Unità 2006), sulla vicenda del sequestro da parte del Mossad di Mordechai Vanunu, che mise l’Italia sotto i riflettori del mondo intero nel 1986. Inoltre ha realizzato un’inchiesta sul dossier voluto dai Kennedy sull’assassinio di JFK dal titolo Il complotto (Nutrimenti 2012). Per Algama, nella collana Darkside, appare nel doppio colloquio con Aldo Giannuli in La Repubblica dei segreti, ebook a cura di Gianluca Zanella.