Ok la Juve è un team fisiologicamente a fine ciclo dopo aver vinto, tanto, per 10 anni di fila, ma i problemi della Vecchia Signora, a pensarci bene… cominciano da lontano, vale a dire dall’allontanamento del general manager Marotta datato autunno 2018. E a quei tempi le cose, ai bianconeri, beh giravano ancora benissimo. Grande esperto di calcio, calciatori e scopritori di talenti, Fabio Paratici, direttore sportivo della Juve sino alla scorsa estate non è riuscito a sostituire l’ex amico e braccio destro. Anzi, l’ha fatto rimpiangere assai.
Parallelamente, il vicepresidente Nedved, sin qui non ha emulato dietro la scrivania le grandi imprese che faceva in campo quando giocava, mentre Cherubini (nuovo direttore sportivo) e Arrivabene (neo general manager) mah … devono probabilmente calarsi appieno nella nuova e rinnovata parte che gli spetta.
Ergo, forse il giornalista, appassionato esperto di pugilato,Mario Mattioli a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, parlando del momento della Juventus e del ko contro il Chelsea ha sottolineato un aspetto importante: “Non ho mai visto una cosa del genere. Ho visto una squadra contro undici dopolavoristi. Non si può giocare in quella maniera. Se anche l’allenatore è uscito di senno e non ha dato alcuna indicazione, se ti chiami Chiesa o De Ligt sai cosa devi fare in una partita del genere. Vedere la Juve fare una figura del genere è stato offensivo per i tifosi e per il calcio italiano. Nello spogliatoio entra Allegri, ma poi della società chi, Arrivabene? Manca una figura importante. Ha quasi fatto impallidire il 6-2 della Roma contro il Bodo Glimt. Non c’è stato l’impegno dei giocatori in campo. I valori sono sotto gli occhi di tutti, da un parte i campioni d’Europa, dall’altra una squadra settima in Serie A”.
Stefano Mauri