Ospite dell’ultima puntata (lunedì scorso 22 novembre) di Tiki Taka, Gianluigi Buffon (ora al Parma), ripercorre le tappe della propria carriera ripartendo dalla parentesi, durata un anno, di Sarri sulla panchina della Juve: “Il mister da noi ha avuto tantissime difficoltà perché già all’inizio ha avuto dei piccoli attriti con qualcuno. Non è scoccata la scintilla. Dopo un mese, si è accorto che il tipo di lavoro che era abituato a fare avrebbe dovuto rivederlo e avrebbe dovuto cercare di mediare. E per uno come lui mediare è un qualcosa di avvilente. Non aveva quell’entusiasmo che di solito uno come lui ha. Nella mia carriera ho sempre fatto delle scelte d’istinto e non ho mai fatto calcoli. Nel 2006, da miglior portiere al mondo, sono andato in Serie B con la Juve e nessuno nelle mie condizioni l’avrebbe fatto. Solo un pazzo poteva farlo ma l’ho fatto perché credo in certe cose e mi fa piacere poterle accompagnare. Poi ho fatto tutta la trafila alla Juventus, dalla risalita alle tante vittorie. Poi sono andato a Parigi dove ho vissuto uno degli anni più belli della mia vita. Poi sono tornato alla Juventus, accettando di buon grado di fare il secondo. Sono stato una persona esemplare come sempre, poi dopo due anni mi sentivo ancora forte, volevo giocare e ho scelto Parma. Non mi fregava niente fosse in Serie B”.
Così parlò Buffon, portierone senza tempo, evergreen senza alcuna fretta di appendere gli scarpini al chiodo e … eterno sognatore. A proposito: ce la faranno i gialloblù parmensi a tornare subito nella massima serie? Il condottiero tattico del Parma Maresca raddrizzerà la rotta oppure verrà esonerato? La parola al campo…
Stefano Mauri