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Il Como Calcio in “salsa” indonesiana che punta in alto grazie alla sua proprietà

Il club lariano militante in serie B ha quindi voglia di tornare in A e non solo

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Nei giorni scorsi, davanti alle telecamere di Sky Sport, è intervenuto Mirwan Suwarso, rappresentante della proprietà (Robert e Michael Hartono sono le figure apicali di una facoltosissima famiglia indonesiana che pesca le proprie ricchezze anche dal commercio del tabacco) indonesiana del Como: “Ho vistato l’Italia diverse volte e mi sono innamorato di questo paese, ho poi mostrato a dei miei soci indonesiani il tutto e loro hanno condiviso il mio entusiasmo. A Como abbiamo visto l’opportunità non solo di fare business, ma anche di entrare a far parte in una comunità, dove tutto è bellissimo: nei mesi scorsi, l’affetto arrivatoci dopo la vittoria sull’Alessandria e i festeggiamenti dei nostri tifosi in città, ci hanno davvero fatto capire cosa sia la società per loro. Ci impegniamo per fare il massimo, noi gestiamo la parte societaria, quella calcistica l’abbiamo lasciata a chi ne capisce: noi pensiamo ad ascoltare i loro bisogno e mettiamo a disposizione tutto quel che serve, loro fanno sul campo. Ognuno ha il suo compito, è semplice. Piaccia o no, il calcio, così come tutti gli sport è cambiato. Le persone che un tempo andavano allo stadio e guardavano la partita per 90′ ormai stanno invecchiando, le nuove generazioni seguono al massimo una mezzora e poi iniziano a guardare il telefono: la sfida nostra è come intercettare queste persone, offrendo loro quel che cercano. Siamo vicini a Milano, abbiamo intorno Milan, Inter e anche l’Atalanta, dobbiamo capire cosa possiamo fare affinché la gente si interessi anche al Como: non solo in città, ma nel mondo. Per questo penso spesso al Manchester United: lo stemma parla da solo, si associa subito a Best, a Pogba, a CR7, rappresenta l'”OldTrafford”: ecco, voglio che il Como diventi questo, lo United di Italia, un brand vero e proprio. Tra 2, 3 o 5 anni offriremo alle persone un’esperienza che non dimenticheranno. Il campionato? La squadra sta facendo il meglio che può, e deve continuare così, a dare sempre tutto: se poi questo si traduce in permanenza in Serie B va bene, se volesse dire invece promozione in Serie A ancora meglio”.

Militante in serie B da neopromosso, il glorioso team lariano punta quest’anno alla salvezza. Mantovano di Viadana, Carlalberto Ludi funge da direttore generale, Veronica Oldani, ex dirigente dell’Inter segue la parte commerciale, mentre allo scouting dirige i lavori Christian Bruccoleri (ex Juve Stabia, Benevento e Novara).

Sulla panchina comasca siede invece mister Giacomo Gattuso, trainer appassionato, formatosi calcisticamente tra la Canzese e il Novara.

Tra l’Indonesia, e Como il trait d’union è stato finora (addirittura) Dennis Wise, ex bandiera e capitano del Chelsea. Prima consulente esterno da Londra, ora è diventato Ceo del club comasco insieme a Ludi, nel duplice ruolo di direttore generale e sportivo. Tra gli altri progetti, l’ex calciatore sta lavorando anche alla ristrutturazione dello stadio Sinigaglia, lo stadio in riva al Lago che per Gianni brera era il più bello d’Italia e forse del mondo. L’operazione dovrebbe permettere alla società di crescere ulteriormente una volta che i tifosi potranno tornare a seguire la squadra dagli spalti. E, con questi mezzi economici, appare difficile che le maglie blu reali possano fermarsi qui. Ma questa è un’altra storia e saranno poi il campo, il tempo e i risultati a dire la loro.

 

Stefano Mauri

 

 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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