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Luciano Moggi anticipa Inter – Juventus tra attualità, Calciopoli e Moratti

Per l'ex dirigente juventino l'Inter è favorita, ma non favoritissima ...

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Le luci a San Siro stanno per accendersi, è tempo di Big Match Inter Juventus, ecco, raccolte dall’agenzia di stampa Adnkronos, le impressioni di Luciano Moggi, ex direttore generale della Juve, calciofilo capace e opinionista mai banale:

“In Inter-Juventus c’è la memoria di quello che era, e che scaturisce soprattutto dalle parole di Massimo Moratti. Prima si dice di non parlare più di calciopoli poi regolarmente questa partita mette di fronte a ricordi che non sono veri”, dice Moggi. “Palazzi, procuratore al tempo di calciopoli, raccontava che l’Inter rischiava più di tutti per il comportamento in negativo del suo presidente. Poi c’è stata la prescrizione. Sarebbe meglio che Moratti andasse alla partita, considerasse che lui ha giocato con le figurine anziché fare il presidente di una squadra di calcio vera, è un tifoso che si diverte. Sarebbe bello che in questo momento si chiudesse la bocca”, dice Moggi, ricordando anche che “l’Inter è anche andata a fare una patente falsa per fare un passaporto falso per tesserare Recoba da comunitario. Questo è il messaggio che mando a Moratti.

E il big match di Milano? I bianconeri arrivano da quattro vittorie consecutive che li portano a San Siro con un certa speranza, ma non sono una squadra esaltante perchè giocano di rimessa. Se capita una palla persa dell’Inter, la Juve fa un contropiede e se ha successo viene fuori anche una possibile vittoria come successo nelle altre sfide vinte, ma non entusiasma anche se a San Siro ha sempre fatto buone partite”, dice Moggi. “Se si guarda alla squadra è però sicuramente più forte l’Inter soprattutto a centrocampo e in questo momento la bilancia pende leggermente a favore dell’Inter, ma la Juve si difenderà fino all’ultimo. Se devo fare un pronostico dò una leggera preferenza all’Inter ma è una partita tutta da vedere.

Così parlò Luciano Maggi, la parola ora passa al campo dove tra gli juventini non ci saranno Kean e Rabiot, mentre Inzaghi non potrà contare su Correa. Ah … Allegri deve scegliere a chi affidare due maglie tra De Ligt, Bonucci e Chiellini. E se schierasse una difesa a tre utilizzandoli tutti insieme?

Stefano Mauri

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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