Chandler Halderson a luglio aveva denunciato la scomparsa dei suoi genitori. Per gli inquirenti li ha ammazzati lui, fatti a pezzi e dispersi nelle campagne. Lui si protesta innocente. Ma ad una guardia carceraria avrebbe confidato: “Non sono pentito di quello che ho fatto”
WINDSOR (Stati Uniti)- Il 7 luglio aveva denunciato la scomparsa di papà e mamma, usciti per una gita nella casa di campagna e mai tornati. Subito si erano mosse le tv, nello stile del Chi l’ha visto? italiano. Ma il giorno dopo Chandler Halderson, di soli 23 anni, era già in cella, dopo il ritrovamento del cadavere del padre. Ora hanno chiuso le indagini: lo accusano di aver ucciso i genitori, di averli fatti a pezzi e di averne sparpagliato i resti in più parti. Lui, davanti al giudice, si è proclamato innocente. Ma il 4 gennaio inizierà il processo a suo carico per omicidio di primo grado, mutilazione, occultamento di cadavere e fornitura di informazioni false su persone rapite o scomparse. Succede a Windsor, nello Stato del Wisconsin, Stati Uniti.
LA SCOMPARSA
Bart Halderson, 50 anni, e Krista, 53, avevano deciso di andare in montagna il primo weekend di luglio. Ma a casa non sono più tornati. Così ha denunciato in modo disperato il figlio Chandler lo scorso 7 luglio. Il pomeriggio del giorno successivo, tuttavia, il cadavere del padre è stato ritrovato in una proprietà rurale della contea di Dane, mentre altri “resti umani”, riconosciuti come parte della madre, saranno rinvenuti la settimana successiva lungo il fiume Wisconsin, vicino a Sauk City. Il giovane finisce in manette, accusato di aver messo in piedi una “rete di bugie” per sviare gli investigatori. Vengono trovati altri resti, tuttora in corso di identificazione, nella loro proprietà, dove peraltro un intero stagno è stato prosciugato alla ricerca di pezzi di cadavere.
Chandler si dice innocente e non ci sono pistole fumanti che lo incastrino. Si tratta di un’indagine indiziaria dove continuano ad aggiungersi episodi sospetti. Come le rivelazioni che il ragazzo avrebbe fatto ad un agente di polizia penitenziaria. Prima: «Non sai quello che è successo veramente…». E poi, quando questi gli ha chiesto se avesse fatto pensieri suicidi, avrebbe risposto, secondo l’agente, così: «Non si sentiva in colpa per quello che ha fatto». Frasi da prendere con le molle, soprattutto quando mancano riscontri concreti sulle responsabilità del giovane. A partire dal movente: Chandler non ha voluto parlare e nessuno ad oggi sa dire per quale ragione avrebbe ammazzato e fatto a pezzi mamma e papà.
I SOSPETTI
Ci sono tuttavia, a suo carico, alcune versioni contraddittorie sull’uscita programmata dei genitori in quel weekend di luglio. Chandler ha sostenuto che volessero partecipare ad una parata a White Lake, ma gli inquirenti hanno scoperto che non era stata programmata alcuna parata. Non solo. Nella baita di famiglia non è stato trovato alcun segno della presenza recente della coppia, come ha riferito lo sceriffo della contea di Langlade. Un altro dettaglio, ancora più sospetto, sono le ricerche che il ragazzo ha fatto su Google il giorno 8 luglio, prima che venisse ritrovato il corpo del padre. Secondo i periti informatici, la cronologia del suo pc conteneva le frasi “trovato corpo smembrato nel Wisconsin”, “corpo di donna trovato nel Wisconsin” e “corpo trovato nel Wisconsin”. Tra tutte, lo accerterà il processo, l’unica inquietante è quella che contiene la parola “smembrato”.
Se davvero quella ricerca con quel termine è stata fatta prima che il cadavere di Bart fosse ritrovato, allora l’accusa avrebbe in mano una prova, perché in nessun modo il giovane avrebbe potuto ipotizzare da innocente che i suoi erano stati fatti a pezzi. Altro lo rivela l’autopsia sull’uomo, secondo la quale sarebbe stato anche ferito con un’arma da fuoco, al momento non ritrovata. Chandler resta intanto in prigione. La cauzione è fissata a un milione di dollari, una cifra che molto difficilmente potrà recuperare.
Ma forse, quanto in possesso degli inquirenti ad ora, è un po’ poco per un’accusa di omicidio aggravato dei genitori: nessuna traccia biologica, nessuna arma, nessun movente, nessun testimone.
(Da Cronaca Vera in edicola martedì 5 ottobre)