La mattinata di ordinaria follia di Bryan Santana nella Orlando di Disney World
«Mi dia una bella ripulita che devo andare al cinema con una tipa». Bernard Brown, il titolare di Euro Cuts Barbershop in Orange Avenue, nel centro di Orlando, non ci aveva fatto caso più di tanto. Sì, quel ragazzo era nervoso, si era presentato senza appuntamento. Ma vai a capirli i ventenni, probabilmente aveva fretta e teneva ad un bel taglio per far colpo sulla fidanzata. La doveva portare a vedere TheEqualizer, con Denzel Washington, film di mafia russa, prostitute e 007. Bernard taglia i capelli, fa la barba, al resto non ci pensa. Tanto sono le undici di mattina, non è ora di punta, non c’è nessuno che protesta perché ha perso il posto. E figuriamoci se si immagina che il ragazzo che si è seduto lì, col salviettone bianco intorno al collo attento a tirarsi a lucido, ha appena sventrato una persona. Quello succede nei film de Il Padrino. Ma cosa vuoi pensare di un ventenne nervoso: alla peggio ha preso una multa per eccesso di velocità.Passano una ventina di minuti e nel negozio entrano in cinque.E si siedono sui divanetti come per attendere il proprio turno. Il che non è male in periodo di crisi, pensa Bernard. Senonchè uno gli chiede di parlare un secondo in privato.Il ragazzo intanto sta lì, si guarda nello specchio e volta la testa da destra a sinistra per rimirarsi i capelli: pare tutto a posto.Bernard esce fuori un attimo e si accorge che i cinque non sono clienti. Perché il tizio gli mostra un tesserino: «Polizia…finisca il taglio con calma, poi dovremo intervenire».Il parrucchiere scuote il capo: forse il giovane ha fatto qualche cazzata. Riesce solo a ipotizzare che abbia rubato una macchina. Amen. Prende forbici, pettine, spazzola. E il cliente è servito.Il ragazzo si chiama Bryan Santana e soddisfatto del lavoro del parrucchiere lo è davvero: lascia quindici dollari di mancia.Ma quando fa per uscire, lo arrestano.Visita la sezione Underground di Gq, speciale delitti
Due ore prima
Bryan è un fattorino. Sta in un appartamento al 447 North John Street. Ma non da solo. La vita costa cara e quando si è giovani è meglio dividere le spese. Con lui abita così Shelby Fazio, 23 anni, laureata in biologia, che lavora alla Walt Disney World. E da tre mesi pure John Heermance. È stato lui a chiamare la polizia. È entrato in casa alle 9 di mattina e ha visto una pozza di sangue per terra e una scia che dal corridoio portava fino alla stanza di Shelby. La stanza era chiusa a chiave, mentre Bryan era in bagno a lavarsi. Ha capito tutto, si è spaventato, ha cercato le chiavi e il telefonino per chiamare il 911 e poi ha fatto per uscire. Ma anche Bryan aveva capito: è uscito di corsa dal bagno, gli ha spruzzato uno spray al pepe, di quelli che usano le donne per difendersi dagli aggressori, e ha provato ad accoltellarlo. Ma John è scappato. Gli è andata male.
La confessione
Bryan non ha opposto resistenza alle forze dell’ordine. Non aveva alcun appuntamento al cinema. È andato dal barbiere per morire in ordine. Quando John è fuggito ha pensato che fosse cosa buona e giusta farsi trovare bello pulito. Sapeva che ormai non c’era più nulla da fare. Se non si fosse presentata subito la polizia avrebbe comperato una pistola giocattolo da estrarre al momento dell’arresto: gli agenti lo avrebbero ammazzato e tutto sarebbe finito. D’altra parte non è mica colpa sua. Due settimane prima aveva provato ad andare in un centro di salute mentale, glielo aveva detto ai medici che covava strani pensieri, ma per loro era tutto regolare. Così la mattina ha soffocato Shelby, l’ha accoltellata, non sa manco quanti colpi le ha dato. Una volta assicuratosi che fosse morta, ci ha fatto sesso. Atti di necrofilia, gli contesteranno. Ma lui non ha battuto ciglio e ha scrollato le spalle: «Non mi dispiace per quello che ho fatto». L’ha scritto anche sul muro, di fianco al cadavere.E poi, ora qualsiasi cosa andrà bene. Tanto, barba e capelli, è tutto in ordine.Edoardo Montolli per Gqitalia.it