Detto che la Juventus si sta rifondando tanto sul campo, quanto dietro le scrivanie, ribadito che la rosa attuale bianconera è competitiva, ma non è eccelsa e necessiterebbe di innesti in difesa (un macino di grinta e tecnica), a centrocampo (cercasi regista disperatamente) e in attacco (urgono gol a raffica), sottolineato che a oggi, Inter, Napoli, Roma e Milan parrebbero avere qualcosina in più, beh, comunque calcisticamente parlando, non tutto è da buttare sulle bianconere rive del fiume Po torinese.
Il tuttocampista Locatelli per esempio, per mister Max Allegri (non è un pirla e, nonostante quel che dica Adani, sa il fatto suo) è un valore aggiunto e sa giostrare nelle vesti del direttore d’orchestra equilibratore e in quelle di mezzala.
Chiellini? E’ l’Ibrahimovic della Vecchia Signora ed è meglio giochi solo le sfide decisive.
Chiesa? Seconda punta, ala, laterale offensivo: il bravo Federico ha tutto per trasformarsi, fatte le debite proporzioni, nel Cristiano Ronaldo 2021 – 2022 di Madama, con la differenza che l’ex attaccante della Fiorentina sente maggiormente l’appartenenza al club, fa gioco di squadra ed è più giovane.
Cuadrado? Da spacca partite positivo ora è l’elemento in grado di fare spesso la differenza.
Il resto? Ci si può lavorare, senza pretendere vittorie subito, ma con la pazienza e fiducia che si devono alle Belle Signore che si rifanno il trucco.
Nota a margine: l’ex direttore sportivo Fabio Paratici, nelle vesti di talent scout non si discute, ma non è stato, non è e … non sarà mai un direttore sportivo globale. Ha sottovalutato, pur avendolo favorito, l’addio dall’ex capo Beppe Marotta: autentico asso il Beppe interista, dei calciofili 4.0 da scrivania. E tale sottovalutazione, il Paratici (poteva andare alla Roma, poi si è ritrovato al Tottenham) l’ha strapagata. Al posto di Paratici è stato promosso Federico Cherubini, autore di un calciomercato certamente non spettacolare, ma Cherubini va lasciato lavorare e andrà giudicato, a fondo, a gennaio, allorquando tornerà la parentesi invernale del calciomercato di riparazione.
Stefano Mauri