Salutesocietà

Maurizio Borghetti, medico radiologo: “Vaccinarsi serve per difendersi dalla malattia grave”

Il medico radiologo cremasco romagnolo è tornato a postare in materia di virus

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Medico radiologo di campagna per sua stessa definizione, generoso volontario nella somministrazione, presso il Centro vaccinale di Crema, del fondamentale e vitale vaccino Anti Covid e, soprattutto, SocialBlogger squarciante e informato sui fatti, il dottor Maurizio Borghetti, beh sta passando le sue ferie a vaccinare e a informarci sull’andamento del Coronavirus in Lombardia. Ecco il suo ultimo post…

“In presenza di immunità da vaccino il rialzo dei contagi ha un significato molto relativo. I vaccini non proteggono dal contagio, ma dalla malattia medio grave cioè da malattia da ricovero e/o decesso, quindi da polmonite rilevabile con Tac. Se questi casi restano contenuti (per effetto della vaccinazione) non sono necessari provvedimenti restrittivi importanti, ferme restando le note precauzioni. Se invece gli ospedali iniziano nuovamente a riempirsi alternative a nuovi provvedimenti restrittivi non ce ne sono. A loro volta, alternative valide al vaccino non ne abbiamo. Il resto è fuffa. È noto che la maggior protezione da malattia medio grave del Covid in forma Delta si ottiene dopo la seconda dose. Purtroppo siamo ancora un po’ lontani da percentuali di popolazione immune sufficientemente sicure e pertanto è necessario accelerare le vaccinazioni, altro che pause o rallentamenti! Una serie di questioni (tra cui alcuni errori, a mio avviso, nella gestione riguardo I vaccini AZ e Janssen) da un lato riducono la possibilità vaccinale (Pfizer per quasi tutti e in tempi brevi è possibile non ci sia); dall’altro capo hanno ridotto l’adesione al vaccino. Mi risulta che il 30% nazionale degli over 60, categoria da più tempo con le liste aperte e destinata ai due vaccini a vettore virale, non sia vaccinata. Se non vogliamo di nuovo avere conseguenze spiacevoli ogni mezzo per incentivare le persone a vaccinarsi va bene e l’unica e sola evenienza rispetto alla quale si può alzare un po’ le mani è l’indisponibilità di dosi. Niente altro.Da queste parti (Crema provincia di Cremona), sebbene non grave, qualche rara, sporadica Tac di polmonite Covid, (ovviamente variante Delta) comunque la vediamo e questo, per chi si nasconde e si tira indietro, non è solo un campanello d’allarme, ma deve essere una campana grossa tanto quella di piazza Duomo a mezzogiorno.Il problema in questo momento non è la libertà di nascondere (a chissachì??) una presenza al bar, al ristorante, dal parrucchiere o in qualsiasi luogo ma di impedire che non ci si possa andare perché di nuovo obbligati in casa. Con tutte le conseguenze che ben conosciamo.Noi facciamo tutto quello che è possibile. Fatelo anche tutti voi, alzando la manica della maglietta chi ancora non l’ha fatto. Lo facciano tutti i sanitari, dando l’esempio e senza remare contro. Lo facciano le Istituzioni e la Politica nel prendere le decisioni e nel sostenerle, tutti insieme, senza “se e ma” che non servono a un tubo. Bisogna remare dalla stessa parte, se non si riesce tutti…almeno quasi tutti! Dai Burdèl che ghe la fèmP.s. la foto solo perché sono abituato a metterci sempre la faccia” …

 

Così postò sulla sua pagina Facebook nei giorni scorsi il DocRock d’Italia Maurizio Borghetti…

 

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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