Il dottor Agostino Dossena, specialista in Anestesia e Rianimazione, è in trincea nella lotta al maledetto Virus dallo scorso mese di febbraio. Ed è pure sul pezzo, attraverso il suo Blog omonimo, da persona informata sui fatti e studiosa della materia, nel campo dell’informazione medico – scientifica.
Anche se ci stiamo avvicinando a grandi passi verso la zona bianca, il covid è ancora tra noi: c’è chi se lo fa tranquillamente a casa e chi (pochi per fortuna) deve ricorrere alle cure ospedaliereVorrei riassumere molto brevemente le cose che, secondo la mia esperienza, sono importanti per prevenire la forma grave– Non aspettare un eventuale positività al tampone per intraprendere il trattamento. – Una sindrome simil influenzale di questi tempi è covid al 99,99% e come tale va trattata – La cosiddetta vigile attesa delle famose linee guida è solo un tempo che si concede al virus per moltiplicarsi e invadere l’organismo– Antiinfiammatori da subito. Come ho avuto modo più volte di dire, la migliore scelta è la nimesulide (Aulin 2 volte al giorno) per la sua potente attività nei confronti dell’interleukina-6, fortemente implicata nell’aggravamento della malattia. Ma vanno bene anche gli altri antiinfiammatori se per qualche motivo non si può prendere la nimesulide. Secondo recenti studi gli antiinfiammatori assunti precocemente riducono del 90 per cento la necessità di ricorrere all’ospedale– Spry nasale antisettico. Il presupposto logico è che il luogo principale di ingresso e di prima colonizzazione del virus, il luogo dove prima si moltiplica e da dove successivamente parte alla carica è il rino-faringe. Ora sono in corso studi scientifici per testare le migliori sostanze, ma è evidente la correttezza del presupposto. Esistono vari spry nasali , io ho sempre consigliato, per conoscenza, uno a base di solfato di rame che è un antisettico naturale (Narlisim)– Sciroppo a base di bromexina (cito il nome commerciale del più conosciuto: Bisolvon); un comune sciroppo per la tosse che agisce inibendo una proteasi (TMPRSS2) che è essenziale al virus per entrare nelle cellule . Sono stati pubblicati vari studi che ne attestano l’efficacia e altri ne usciranno a breve– Vitamina D. Anche se il Ministero non ne riconosce la validità, esistono centinaia di lavori che associano la carenza di vit D alle forme più gravi di covid. Chi mi conosce sa che sono anni che consiglio la sua integrazione soprattutto nel periodo invernale e spero che chi mi legge ne sia già ben munito. Diversamente è necessario provvedere ad una sua rapida integrazione assumendola possibilmente sotto forma di gocce da mettere sotto la lingua: in questo modo va direttamente nel sangue senza necessità di essere assorbita nell’intestino, dove a volte incontra difficoltà. Si tenga conto che la vitamina che si assume deve poi subire un passaggio epatico e renale per trasformarsi nella forma attiva biologicamente. Per chi non la assumesse quotidianamente consiglio una dose di carico (25000 UI) seguita da 1000 UI ogni 10 kg di peso corporeo al giorno almeno fino al superamento della malattia– Facoltativamente lattoferrina e quercitina che alcuni studi hanno associato alla capacità di prevenire la diffusione del virus nelle celluleSono cose semplici, alcuni sono anche farmaci da banco (vit D, Bisolvon, Narlisim) e altri come gli antiinfiammatori spesso già presenti nelle case.
Così postò sulla sua pagina Facebook nei giorni scorsi il dottor Agostino Dossena.
Stefano Mauri