Il dottor Agostino Dossena, medico di Crema specialista in Anestesia e Rianimazione, ecco è anche un Blogger, o meglio, un informatore medico – scientifico molto informato sui fatti, in trincea contro il maledetto virus da una vita. Tra i primi, tra l’altro, a consigliare, in determinati, specifici casi e su pazienti con particolari sintomi, l’ultilizzo degli antifiammatori al posto del paracetamolo. E nei giorni scorsi, dal suo Blog, il dottor Dossena, in modo chiaro e dettagliato ha commentato le nuove linee guida del Ministero della Salute in merito alla gestione domiciliare del Covid 19.
Sono uscite le nuove linee guida del Ministero della Salute relative alla gestione domiciliare del COVID 19, molto ben fatte e articolate.Ci sono alcune cose sulle quali mi focalizzerei, riporto virgolettato lo scritto originale e di seguito il mio commento:– “non utilizzare routinariamente corticosteroidi. L’uso dei corticosteroidi è raccomandato esclusivamente nei soggetti con malattia COVID-19 grave che necessitano di supplementazione di ossigeno”. Concordo assolutamente: i corticosteroidi sono dei farmaci immunosoppressori e usati come ho visto a volte fare in fase precoce, deprimono le difese immunitarie e rischiano di peggiorare la malattia, non fate automedicazione– “trattamenti sintomatici (ad esempio paracetamolo o FANS in caso di febbre o dolori articolari o muscolari, a meno che non esista chiara controindicazione all’uso)”. Nonostante le evidenze, gli studi del Mario Negri e l’esperienza di moltissimi medici (tra i quali molto umilmente mi ci metto anch’io) siamo ancora a consigliare come primo farmaco il paracetamolo (tachipirina per intenderci). Invertirei, prima assolutamente i FANS (gli antiinfiammatori) e solo nel caso di impossibilità alla loro assunzione paracetamolo. Come ho avuto modo di spiegare in altri post, i sintomi sono di tipo infiammatorio e il paracetamolo non è un antiinfiammatorio, ma un analgesico centrale con effetti antipiretici, come peraltro sono antipiretici gli antiinfiammatori . Rimando ai miei post (www.agostinodossena.it) precedenti la spiegazione di quanto sopra per non dilungarmi– “non utilizzare eparina. L’uso di tale farmaco è indicato solo nei soggetti immobilizzati per l’infezione in atto”. Giusto, potrebbe essere sufficiente l’uso di aspirina, previo consiglio medico, se allettati– “Si segnala che non esistono, a oggi, evidenze solide e incontrovertibili (ovvero derivanti da studi clinici controllati) di efficacia di supplementi vitaminici e integratori alimentari (ad esempio vitamine, inclusa vitamina D, lattoferrina, quercitina), il cui utilizzo per questa indicazione non è, quindi, raccomandato”. E’ vero, non esistono studi controllati relativamente alla vitamina D, ma esistono decine e decine di pubblicazioni scientifiche che attestano il rapporto inverso tra livelli di vitamina D nel sangue e gravità del COVID19: più questo valore è basso e maggiore è la probabilità di sviluppare COVID in forma grave. Come ho avuto modo più volte di dire i valori ematici ottimali sono superiori a 50-60 mcg/ml…
Così postò sulla sua pagine social il dottor Agostino Dossena.
Stefano Mauri