Una storia dei fondamenti della musica tra matematica e percezione
Do, re, mi, fa, sol, la e si. Sette nomi per sette note. Sette note per sette suoni che nelle loro innumerevoli combinazioni hanno fatto la storia della musica. Le apprendiamo presto, da bambini. Le vediamo sul pianoforte: sette tasti bianchi. Le cantiamo in scala senza difficoltà. Eppure una domanda resta: perché sette? L’immediatezza con la quale ci vengono alle labbra richiederebbe altrettanta semplicità nel darne spiegazione. Sono però innumerevoli gli anacronismi e le simmetrie che hanno costellato la fortunata serie di coincidenze che nel corso della storia dell’Occidente hanno condotto ai metodi e alle categorie che utilizziamo per relazionare i suoni e, di conseguenza, ai sette nomi delle note che tutti oggi conosciamo. Ciò è avvenuto in un incrocio di concause che riguardano la natura stessa del corpo umano, la logica del pensiero matematico e pragmatiche esigenze sociali ed espressive. Matematica e musica si intrecciano allora in questo testo dal linguaggio accessibile e ricco di aneddoti, attraversando quasi tre millenni di storia, tra esperimenti, numeri e teorie che guardano alle fondamenta dell’arte e del pensiero.
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L’AUTORE
GIOVANNI ALBINI Compositore e teorico della musica, si avvale di uno strumento versatile quanto antico per comporre e studiare l’arte dei suoni: la matematica. Insegna in conservatorio teoria, ritmica e percezione musicale. Le sue opere sono incise e pubblicate dall’etichetta discografica olandese Brilliant Classics. Colleziona ukulele.