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Juventus fuori dalla Champions: cronaca di un fallimento annunciato. Ma Pirlo dovrebbe restare

Stagione fallimentare, che potrebbe pure fisiologicamente starci. Ma la società ha sbagliato troppo

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Allora, probabilmente mister Andrea Pirlo un giorno diventerà il miglior allenatore del mondo, ma oggi non è ancora pronto per guidare un Top Club come la Juventus. Senza esperienza, del resto, beh si fa poca strada, no?

Rosa alla mano, con un centrocampo incompleto e mal confezionato (Ramsey mai pervenuto, servirebbero un regista alla Locatelli e un centrocampista alla De Paul), una difesa eccessivamente dipendente dagli acciacchi del “vecchio” Chiellini e un attacco “schiavo” dell’enigma Cr7, dai … questa Juve, conquistando la finale di Coppa Italia, mah forse ha già fatto il massimo a questo giro. Giusta quindi l’eliminazione dalla Champions a opera del … modesto, ma tosto Porto.

Ok Pirlo è inesperto, ma ad avere maggiori responsabilità in questa stagione deludente, senza dubbio sono il presidente Andrea Agnelli (un errore licenziare Allegri per accontentare i dirigenti Nedved e Paratici, avvallare l’ingaggio di Sarri e lanciare l’inesperto Pirlo), il direttore dell’Area Tecnica Fabio Paratici (da due anni, sostanzialmente dalla “cacciata” dell’ex mentore e general manager bianconero Marotta fa mercati a metà) e il vice presidente (fumantino e poco addentro nelle cose dello spogliatoio juventino)  Nedved.

Probabilmente tuttavia Pirlo resterà, ma merita una squadra a sua immagine e somiglianza con una campagna acquisti – cessioni finalmente avanguardista, adatta a un team che vuole rilanciare un ciclo. Se infatti da una parte perdere lo scudetto, dopo averne vinti nove consecutivi ci sta, regalare la qualificazione alla truppa portoghese, no … non è da Vecchia Signora.

Dulcis in fundo, arriviamo a Cristiano Ronaldo, goleador implacabile, ma giocatore (eccellente: per carità) poco incline a sacrificarsi per il bene dei compagni e … un pochino avanti con l’età. Insomma, per farla breve, l’avvento del costosissimo Ronaldo, giunto a Torino (il diffidente Marotta di allora ci aveva preso?) per guidare l’assalto alla Coppa Campioni, alla causa (ma intorno al quadro portoghese mai è stata creata una cornice all’altezza) bianconera, mai arrivata neppure in finale, ha giovato o no?

 

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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