Riporta Wikipedia che Davide Simonetta, noto anche con lo pseudonimo di d.whale (Lodi, 5 maggio 1983), è un musicista, compositore, cantautore, arrangiatore e produttore musicale italiano. Dato all’enciclopedia telematica 4.0, ciò che è suo, aggiungiamo che Simonetta è inoltre una bella persona, uno scopritore e valorizzatore di talenti autoctoni (è in uscita un suo brano in sinergia con MyDrama e in lavorazioni altri brani con CARA) e alloctoni ed è stato soprattutto colui il quale, attraverso educata, mai banale e qualificata professionalità, e stile, beh ha sdoganato, o meglio, portato alla luce, alla meritata ribalta mediatica la figura dell’autore, ruolo nel quale lui, richiestissimo, eccelle… Chapeau.
E con lui, tra un tampone e l’altro, prassi necessaria per approdare a breve in Liguria, volentieri abbiamo scambiato quattro chiacchiere.
Quindi torni per l’ennesima volta, da protagonista, al Festival di Sanremo?
Allora ritorno da autore e debutto nelle vesti di produttore con le canzoni di Annalisa (Dieci) e Francesca Michielin con Fedez (Chiamami per nome).
In merito alla querelle, oggi superata, “Sanremo sì, Sanremo no”, qual è la tua opinione?
Assolutamente sì, l’importante è che in gara ci siano belle canzoni, poiché abbiamo bisogno di bellezza. Il Festival è vitale, la musica non si deve fermare, per noi addetti ai lavori per ripartire e per il pubblico a casa per distrarsi. Faccio un esempio – metafora: durante il lockdown della scorsa primavera, senza il campionato di calcio, da calciofilo mi sentivo perso. Ecco lo spettacolo festivaliero è importante anche per la sua finalità d’intrattenimento e poi alla fine, come sempre, lo guarderanno tutti: per applaudire o criticare. E saranno dinanzi alla televisione anche quelli che diranno di non guardarlo.
Cosa ti aspetti dall’imminente parentesi festivaliera?
Il cast giovane intriga, suggerisce innovazione e promette bene, mi aspetto grandi emozioni da Madame, la rappresentate di Lista e i Comacose. Tutti dovremo fare i conti con l’Ariston vuoto, la città alle prese col virus, i tamponi quotidiani. E l’assenza del pubblico potrebbe non rendere semplici le cose ai cantanti.
Cosa bolle nella tua pentola artistica?
Ora sono concentrato sul Festival, ma bolle parecchia carne al fuoco, iniziando da una bellissima canzone in uscita proprio in questi giorni con Mydrama ragazza in gambissima. Vivo barricato in studio, alla costante ricerca di emozioni da mettere in suono e musica.
Il 2020 tra … le poche, ma vere emozioni belle che ci ha rivelato, indubbiamente ci ha fatto conoscere la cantante, per altro cremasca, CARA…
Sì è solo l’emergenza sanitaria ha fermato il suo tour, ma ci rifaremo a breve e torneremo ai concerti. CARA merita.
Sbaglio o ultimamente, voi autori, finalmente siete usciti dall’ombra e iniziate a essere riconosciuti per l’ottimo lavoro che fate…
Rispetto al mio debutto, in veste autorale, datato pochi anni fa è cambiato parecchio il sistema coi cantanti che riconoscono sempre più l’importanza di affidarsi a produttori e autori sintonizzati sulle loro stesse lunghezze d’onda. Il lavoro del produttore, artefice del suono, poi è fondamentale.
Stefano Mauri