Allora mister Cesare Prandelli fu Claudio, ecco tornato alla Fiorentina per raddrizzare la rotta dell’ambiziosa compagine viola, sin qui non ha fatto grandi cose, calcisticamente parlando, a Firenze.
Allenatore avanguardista, illuminato e illuminante sino all’estate del 2014, dopo il maledetto Mondiale in Brasile, finito male, al primo turno per la nazionale azzurra all’epoca allenata da Prandelli, il tecnico di Orzinuovi si è smarrito, non riuscendo da allora, da quella parentesi agonistica strampalata, a rimettersi in bolla.
E alla guida del sodalizio fiorentino, per carità non per colpe solo sue che … beh la rosa costruita dal direttore sportivo Pradè (la sua posizione è in discussione e tra le nomination in gioco per il diesse del futuro ci sarebbero, tra gli altri, i nomi di Petrachi e Sabatini, ndr) presenta parecchie lacune, Prandelli a parte la bella vittoria a Torino sulla Juve dello scorso dicembre, sta appunto faticando assai.
Salvo colpi di scena clamorosi comunque il bravo Cesare finirà la stagione per lasciare il posto poi a De Zerbi, “mister” in carriera del Sassuolo.
Andiamo virtualmente a Roma laddove, la panchina giallorossa di Fonseca traballa assai. Il nuovo management romanista vorrebbe affidare la conduzione tecnica a Max Allegri, il quale però starebbe attendendo notizie dalla Spagna (Real Madrid?), dall’Italia (Juventus? Inter?) e dall’Inghilterra (Manchester United e Chelsea). Così, stante la situazione di momentaneo stallo legata al vincente Allegri, sulle sponde romaniste del Tevere, le quote legate all’ingaggio di Sarri sembrerebbero in netto rialzo.
Stefano Mauri