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Maurizio Borghetti: le nuove restrizioni? Opprimono, ma servono per finire questa guerra

Il medico radiologo, da Crema torna a postare in materia di virus e vaccinazioni

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Maurizio Borghetti, medico radiologo presso l’ospedale di Crema è tornato, via social, a parlare di virus, vaccino e nuove restrizioni. Ah … non manca un accenno alla Grande Inter.

 

Ecco… la Vecchia Signora ha trovato la Zona Rossa. A San Siro. Tornando alla nostra, di zona, a Crema, presso l’Ospedale Maggiore, dopo un paio di giorni di iniziale ripresa di polmoniti la situazione è tornata alla media bassa delle ultime settimane e questo penso possa far piacere saperlo, pur restando in allerta. Purtroppo il dato di malattia significativa, determinato oggettivamente con buona precisione dalle Tac, non è mai stato preso in considerazione nei diversi parametri di valutazione dell’epidemia mentre, sempre a mio modesto avviso, avrebbe potuto dare (e potrebbe tuttora) offrire un buon aiuto. Le vaccinazioni intanto procedono. È stato fatto un po’ di cancan sulla notizia della riduzione di fornitura da parte di Pfizer, ma pare sia un breve accidente di percorso, viste le necessarie urgenti opere di potenziamento degli impianti in ordine a un incremento sostanzioso delle dosi da produrre. Al momento sembra tutto confinato a una settimana o poco più di ritardo e, considerata la sensibile maggiore disponibilità successiva, non dovrebbe essere un dramma. Per quanto riguarda le varianti (ultima quella ‘brasiliana’) portano con sé il pericolo (tra i vari) di superare le difese immunitarie acquisite da prima infezione, ma ancora non è dimostrato quelle da vaccino. In ogni caso la “tecnica” di vaccino a mRna singolo (Pfizer e Moderna per intendersi) consente di ‘aggiornare’ il vaccino stesso in tempi rapidi. Importante è non farle girare e quindi consentire di replicarsi. Per arrivare il più presto possibile alla fine della ‘guerra’ è bene pertanto non farsi prendere troppo la mano dal contestare le diverse misure che, obiettivamente, opprimono, ma servono a non ritardare il traguardo. L’altra arma è contribuire attivamente ciascuno alla causa con la propria attenzione, sapendo che ci sono le condizioni per poter tornare alla vita normale e a ricostruire ciò che è stato rotto.

Dai Burdèl che ghe la fèm

 

Così postò sulla sua pagina Facebook Maurizio Borghetti, DocRock d’Italia e grande tifoso dell’Inter e del Cesena…

 

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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