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Benedetta Raina e il nuovo brano “Canzoni d’Amore”, un maturo punto di partenza

Intervista alla cantautrice intensamente e felicemente PopIndie

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Allora, in un mondo fluido, qual è l’attuale panorama musicale italico, dove il termine, o meglio, il genere Indie – Pop, quindi PopIndie, mah … forse inizia a essere un tantino inflazionato, ecco, la cantautrice Benedetta Raina è sicuramente un’artista Indie sul serio. Fa musica praticamente da sempre, sin da piccina, Benedetta da Alessandria, soltanto che prima scriveva in inglese, ora in italiano e dallo scorso 15 gennaio, “Canzoni d’Amore” (Noize Hills Recors), il suo ultimo brano è disponibile in digitale e ascoltabile in radio.

Com’è cantare tra colleghi che per la maggior parte sono transitati da un talent musicale, piuttosto che da un contest?

Mah è un’esperienza particolare, forse rischiosa, ma è quello che voglio fare e che rispecchia la mia libertà artistica, la mia musica. E ho la fortuna di avere le spalle una casa discografica indipendente, ma vivace e propositiva. 

Mai sfiorata l’idea di partecipare, comunque, a un talent?

Queste proposte sono soprattutto televisione, poi per carità possono diventare un trampolino di lancio, ma vanno interpretate al meglio e in un certo modo. E talvolta non basta vincere per affermarsi.

Due parole sul cast del Festival della Canzone Italiana 2021 in cartello a marzo a Sanremo?

Tanti artisti arrivano dal mio mondo Indipendente è ciò mi rende felice. Seguirò con attenzione La Rappresentante di Lista.

Il tuo sogno musicale?

Quello di fare arrivare al maggior numero di persone i miei brani, i miei messaggi musicali. Facendo questo mestiere sogno ovviamente di poter vivere del mio lavoro.

La crisi economica che viaggia a braccetto con l’emergenza sanitaria causa Coronavirus vi sta un po’ tappando le ali a voi cantati emergenti, vero?

Purtroppo sì, considera che fanno fatica pure i colleghi affermati. Ormai da un anno è quasi tutto fermo, per fortuna ci sono i social e il web ad aiutarci.

Hai un modello di riferimento?

Cambio parecchio i mei riferimenti, adesso sto riscoprendo alla grande la cantautrice Taylor Swift.

E chi ti piace nel panorama italiano?

Calcutta. Ed è grazie a lui se canto in italiano oggi.

Queste continue chiusure per la pandemia aiutano od ostacolano la tua vena creativa?

Per scrivere ritengo sia meglio partire da episodi o frammenti di vita vissuta, quindi l’attualità non mi aiuta.

Suono qualche strumento?

La tastiera, la chitarra e l’ukulele.

“Canzoni d’Amore”, il tuo ultimo brano disponibile sulle piattaforme musicali e in rotazione radiofonica è la canzone della tua maturità?

In un certo senso sì, ma è contemporaneamente un punto di partenza, non voglio fermarmi qui. Il pezzo paragona un nuovo amore a un salto nel vuoto che porta a fidarsi dell’altro e si discosta parecchio da quanto fatto in precedenza quando il mio repertorio musicale attingeva dall’adolescenza. 

 

Stefano Mauri

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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