Naturopata, estetista, consulente in estetica oncologica, Beauty Trainer, volontaria della Croce Rossa (Comitato di Crema) e scrittrice… volentieri, con Sara Villa, impegnatissima Donna del Fare abbiamo scambiato quattro chiacchiere. Ah… “Strani intrecci del destino” (Luoghi Interiori Editori) è il titolo del suo ultimo romanzo.
Di cosa parli nel tuo libro pronto a sbarcare in libreria?
Fammi intanto dire che è già disponibile sulle varie piattaforme digitali, mentre è prenotabile e comunque arriverà nelle librerie tradizionali. Ci ho messo un anno a scriverlo ed è la storia, leggera da leggere tutta d’un fiato per distrarsi, di Kitti, una quarantenne che vive in Lombardia alla costante ricerca di un qualcosa guidata dal suo Maestro Zen.
E cosa cerca?
Lasciamo un po’ di suspense, ma anticipo che alla fine troverà quel che cerca. O ciò ricerca, mah… troverà lei. Del resto certi qualcosa non si cercano, ma vanno semplicemente visti e sentiti con gli occhi giusti, no?
La pandemia e l’emergenza sanitaria hanno condizionato, immagino, pure la tua professione.
Sì, ma è stato giusto fermarsi.
Da volontaria della Croce Rossa sei stata, sei e sarai in trincea, giusto?
Esattamente e ti dico subito che la prima fase del Coronavirus si rivelata drammatica e terribile. In pratica, a mani nude, senza sapere niente abbiamo combattuto una guerra contro un nemico terribile, invisibile. E la battaglia non è ancora finita. Purtroppo ho accompagnato pazienti in ospedale che non ce l’hanno fatta e ho qui dinanzi a me i loro sguardi spaventati che cercavano, spaesati, aiuto, ossigeno e una carezza. Ed è stato tremendo non poterli aiutare e consolare adeguatamente. Fortunatamente adesso è diverso: il virus è conosciuto dai medici e la situazione, pur seria e complessa è diciamo maggiormente affrontabile. Non capisco e mai capirò i negazionisti… Forse non hanno avuto contatto diretto con la malattia e per questo negano l’evidenza.
Sei favorevole al vaccino?
Il gioco vale la candela: è giusto vaccinarsi.
La tua professione ti porta a interagire con malati di altre malattie: non è che per curare il Covid si è lasciato, inevitabilmente per carità, un po’ correre su altri fronti?
Per causa di forze maggiori, certe strutture magari poco attrezzate, loro malgrado hanno fatto di necessità virtù. Ma nessuno si è fermato, al massimo ci si è rallentati un attimo. E noi della Croce Rossa a Crema e nel Cremasco, siamo riusciti, in mezzo a gigantesche difficoltà, a non lasciare indietro nessuno. Personalmente sono orgogliosa di quanto ho fatto, la paura non mi ha fermato, ma ho vissuto attimi terrificanti.
Oltre a invitarci a leggere “Strani intrecci del destino”, cosa chiedi al 2021?
Il nuovo anno sarà un po’ caratterizzato dalle ripartenze, dalla voglia di ricominciare. Quindi abbandoniamo le paure, adattiamoci al momento e guardiamo avanti senza timori. E laddove ce ne sarà bisogno, chi si troverà in situazioni estreme, non si lasci andare, non abbia timore di reinventarsi, di cambiare vita e lavoro, poiché l’eventuale cambiamento, tra le inevitabili difficoltà, certamente porterà situazioni positive nel medio – lungo periodo.
Stefano Mauri