Non si vince per caso 3 a 0 in Spagna, o meglio, in Catalogna a Barcellona. Ergo la Juventus che ha espugnato, meritatamente, grazie a una doppietta di sua Immensità Cristiano Ronaldo e a un gol del sorprendente americano McKennie, il Camp Nou, indubbiamente è una squadra sì … comunque in via di definizione, ma soprattutto è compagine vera.
Mister Pirlo, al debutto in panchina ha sbagliato, sbaglia e sbaglierà ancora, ci mancherebbe, ma non è un pirla, mastica la materia e, affidandosi al semplice, ma sempre valido modulo del 4 – 4 – 2, sì … pare aver trovato la retta via. In particolare Cuadrado a metà campo sulla destra nel ruolo di tornante, il suo alter ego a sinistra Ramsey, McKennie e Arthur a centrocampo, liberi da altri condizionamenti sembrano i classici interpreti Rock e squarcianti piazzati, al posto giusto, al momento giusto.
In attacco Morata, non è il pallido Higuain (per carità il centravanti argentino è un bel giocatore) degli ultimi tre anni e con lui Cristiano Ronaldo (il portoghese è un Asso senza tempo)si trova bene assai.
In difesa il rientro del giovane, ma nato maturo centrale difensivo De Ligt (l’ex difensore dell’Ajax fa rendere al meglio anche il capitano Bonucci) ha reso impermeabile il reparto elevando, giovando, contemporaneamente, al rendimento dei laterali Danilo e Alex Sandro.
Sì la Juventus a Barcellona ha vinto e convinto e ora, magari sacrificando Dybala (a fini ciclo in bianconero?), Khedira e Bernardeschi (prendendo un centrocampista regista, un laterale sinistro e un attaccante) al prossimo calciomercato invernale, potrebbe cambiare ulteriormente fisionomia e migliorare sensibilmente per trovare, finalmente e di conseguenza, quella continuità che la farebbe definitivamente e positivamente svoltare.
Stefano Mauri