Pari e spettacolo, narrano (non tutte ad onor del vero) le cronache in merito al ritorno sul ring, a 54 anni suonati, di Mike Tyson. Con Silvano Usini, ex pugile e soprattutto campionissimo di un bel pugilato italiano che fu, fuori dai soliti luoghi comuni abbiamo commentato il match, terminato in pareggio, tra Tyson e Roy Jones Junior 51enne di domenica scorsa.
Un giudizio sullo storico combattimento di Los Angeles tra Iron Mike e il suo sfidante?
L’ho trovato un prodotto televisivo, un evento di marketing ad uso e consumo di Tyson, ma dal punto di vista sportivo non ho provato niente. Il mondo della boxe per ritrovare una sua identità vincente e convincente, mah non ha bisogno di due ultracinquantenni che si rimettono i guantoni.
Sei sempre fuori dal mondo pugilistico?
Assolutamente sì ed eventi simili a quelli che ha visto protagonista Tyson non fanno altro che avvalorare il mio distacco.
A febbraio in Italia si terranno le elezioni per confermare o cambiare volto alla Federazione Pugilistica Italiana…
So che si è rimesso in moto, come candidato alla presidenza, Andrea Locatelli, persona in gamba, propositiva, sul pezzo e appassionato, competente conoscitore della noble art nazionalpopolare. Sportivo (ha giocato a calcio, militando pure nel Pergocrema, ndr), simpatizzante delle boxe e della figura del pugile, frequentatore in passato per lavoro delle palestre e del circuito boxistico, esperto di pubblicità, televisione e sponsorizzazioni, ritengo Locatelli, se eletto, la classica persona giusta, al posto giusto per cambiare rotta e rivitalizzare l’ambiente. Da anni attendiamo la svolta e novità importanti nella boxe, no? Ebbene Locatelli può far svoltare il sistema. In positivo naturalmente. E io credo in lui.
Stefano Mauri