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Mister Pirlo non è un pirla e, se questa Juve stenta, beh le colpe non sono solo sue

E' una Juventus tutta da decifrare, ma difesa e centrocampo non sono da top club

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No, non è ancora (anche se “titolare” così ha fatto, fa e farà figo) Pirolandia, probabilmente non lo sarà mai, ma mister Pirlo (si farà) non è un pirla, non rischia il posto, almeno per il momento, e … se questa Juve stenta, beh le colpe non sono solo sue. O no?

Se infatti centrocampo e difesa juventini, oggi più di ieri (Maurizio Sarri ha fatto quel che riusciva, con ciò che disponeva) tutto sembrano fuorché reparti completi, ben assestati e … degni di un top club, beh le responsabilità sono del debuttante trainer (non ci si può attendere tantissimo da lui)  Andrea Pirlo o di Fabio Paratici (nella fotografia, scattata direttamente dalla diretta Tv dal caciofilo Mario Donelli in occasione di Juve 0 – Barcellona 2 di Champions League, ndr) deus ex machina, plenipotenziario (Cherubini è il suo braccio operativo) dell’Area Tecnica bianconera e, colui il quale, di conseguenza, doveva, o meglio, avrebbe dovuto sistemare meglio la rosa?

L’unica mezzala in organico risponde al nome di Arthur, centrocampista tutto da valutare, in palla, ma non adatto alle verticalizzazioni che gradirebbe Pirlo, senza dimenticare che si avverte sempre, pesantissima,l’assenza di un playmaker, un elemento in grado di dettare i tempi. Per quanto riguarda il reparto arretrato, per far numero considerando i cronici acciacchi di Chiellini, mah… uno come Romero, probabilmente andava tenuto a Torino anziché spedirlo a Bergamo a farsi le ossa con l’Atalanta. Manca inoltre sempre un laterale sinistro, un giocatore in grado di sostituire o prendere il posto di Alex Sandro.

Detto questo per carità, adottando eventualmente e stabilmente un semplice, ma sempre efficace (modulo tattico) 4-4-2o, (perché no?) un 4-3-3 affidando le maglie di centrocampisti da centrosinistra a centrodestra a Kulusevski, Bentancur (o si punta alla grande su di lui, oppure meglio cederlo, no?) e Arthur, questa Juventus riuscirebbe pure a migliorare, ma rimangono i nodi centrocampo e Dybala. In mezzo serve quantomeno un faro pesante e pensante, la seconda punta argentina, promessa mai del tutto sbocciata, in cambio di euro o contropartite Rock (Pogba?) forse dovrebbe proprio partire.

Stefano Mauri

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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