Il ricercatore Alberto Negri, la giornalista Sabrina Pieragostini e il loro libro unico sugli ufo
Se ultimamente, finalmente, parliamo frequentemente di avvistamenti nei cieli di oggetti volanti non identificati con maggior piglio, o meglio, con interessata attenzione, senza preconcetti gratuiti, indubbiamente il merito è di quanti: ricercatori, appassionati e studiosi della materia, a questi fenomeni si approcciano in modo chiaro, serio, diretto, con appassionata scienza, coscienza, senza vendere fumo. Ma… torniamo ora, un attimo indietro nel tempo per poi andare subito a conoscere, un esponente di spicco di tale filone di indagatori tanto preparati, quanto seri e qualificati…
“… Sono le 14.00 del 17 ottobre 1966 e il maresciallo Dante Golinelli sta per alzarsi in volo con il suo cacciabombardiere F-84F quando nota, alta nel cielo sopra la base aerea militare di San Damiano (Piacenza), “una stella molto brillante”, diversa da qualsiasi altra cosa avesse mai visto.
Ma la missione tattica simulata da compiere sull’Adriatico non può aspettare, e così decolla per portare a termine l’esercitazione. Al suo rientro, però, tra Parma e Piacenza, ecco di nuovo la stella, come se aspettasse il suo rientro alla base”…
Sì … sono partiti proprio da questo spunto, il ricercatore di Spazio Tesla Alberto Negri (Chapeau all’appassionatissimo, curioso di tutte le cose che stanno nei cieli, propositivo e impegnato Alberto) e la giornalista Sabrina Pieragostini (altra persona capace, preparatissima e attendibile) per scrivere il libro “Ufo. Parlano i piloti” edito da Mursia, un reportage unico, in grado di esaminare la lunga serie di avvistamenti straordinari che ha avuto come protagonisti i piloti, civili e militari, dalla Seconda Guerra mondiale ai nostri giorni. E per saperne di più, con Alberto Negri, volentieri abbiamo scambiato quattro chiacchiere…
Parliamo della fantastica, per certi aspetti unica, esperienza editoriale che ti vede coprotagonista?
L’idea di scrivere a quattro mani il libro è venuta a Sabrina Pieragostini, prendendo spunto dal fatto che, per aver svolto a suo tempo il servizio militare nell’ aeronautica nel centro operativo aereo militare San Damiano di Piacenza, conoscevo bene, da tempo, l’affascinante avventura capitata al maresciallo Golinelli. E da lì, una meticolosa, emozionante ricerca mi ha portato, dopo vari passaggi a parlare, alla fine, col pilota appena menzionato, quindi io e Sabrina ci siamo messi in moto intensamente.
Sbaglio o avete scritto qualcosa di unico?
Siamo i primi ad aver avuto l’intuizione di far parlare i piloti: civili e militari, di avvistamenti, episodi particolarissimi, emblematici o strani capitati durante i loro voli.
Tre anni fa, negli Stati Uniti, apertamente il Pentagono ha parlato di Ufo ammettendo la loro esistenza. Col libro che hai scritto con la Pieragostini date voce alle esperienze dei piloti. Insomma… sta cadendo o è caduto il divieto di parlare degli avvistamenti nei cieli di oggetti volanti non identificati …
Diciamo che si stanno allentando i cordoni a tal proposito. Questo poiché evidentemente, dalle alte sfere sono giunte indicazioni in tal senso. La gente del resto inizia ad approcciarsi alla materia in modo informato, merito dell’ottimo lavoro svolto, in rete e nel reale, da siti e organi d’informazione seri.
Se l’emergenza sanitaria causa Covid – 19 concederà maggiori spazi e opportunità inizierete a promuovere il libro “Ufo. Parlano i piloti” in giro qua e là, vero?
In tal senso ci stiamo già muovendo e qualcosa si sta smuovendo. Ergo … state collegati… si usa dire così, no?
Bravo. Ah … cambiando un attimo discorso, nell’ambito delle molteplici attività dello Spazio Tesla (un gruppo di persone ricercatrici delle più svariate e ipotetiche soluzioni al grande mistero della Vita. Attente, oltre le apparenze e le evidenze, osservatrici, si addentrano nelle vie dell’invisibile, certe che oltre i 5 sensi terreni possa esistere ben altro. Consapevoli che i limiti umani e terreni potrebbero essere una gabbia precostruita – www.spaziotesla.it) che tu ben guidi c’è pure la produzione di lavori cinematografici. Tra questi, insieme al tuo amico Gianpaolo Saccomano c’è in lavorazione il lungometraggio, un mistery – storico di cui tutta l’Italia sta già parlando, La Strega di Baratti. Avete ricominciato con le ultime, fondamentali riprese?
Sabato scorso, in Val Trebbia siamo tornati, sì… a girare. E ricominciare dopo il lockdown è stato meraviglioso.
Stefano Mauri