Terminato il lockdown, sono ricominciate le stragi sulle strade nelle notti del weekend. Le prime vittime sono due giovanissime, Giulia Vangelisti, di 21 anni, e Claudia Marioli, di 20, morte sul colpo in un incidente a Esine, nel bresciano, ieri sera. Stando alla dinamica, l’auto delle due giovani si è scontrata frontalmente con la vettura di cinque operai di origine albanese che aveva appena terminato il turno di lavoro, rimasti feriti.
La dinamica è ancora da accertare, ma la violenza dell’impatto induce a pensare all’alta velocità come una delle cause.
L’avvocato Domenico Musicco, presidente di Avisl (Associazione vittime incidenti stradali, sul lavoro e malasanità), dice in proposito: «Queste stragi sarebbero evitabili semplicemente controllando di più il territorio, un deterrente per chi guida ad alta velocità così come per chi si mette al volante in condizioni di scarsa lucidità. Purtroppo, secondo gli ultimi dati disponibili, i controlli sulle strade italiane sono laragamente insufficienti: appena 1,2 milioni, contro i 10 milioni di Francia, Germania e Gran Bretagna. Le istituzioni hanno derogato il problema alla sola legge sull’omicidio stradale, senza occuparsi della prevenzione. È tempo che il governo si muova, per evitare che simili tragedie si ripetano».